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Il sensale dei matrimoni: Mastro Giovanni, il barbiere paraninfo 

Il nuovo raconto di Ettore Braglia

"Siete scoietato?" 
"?!..."
"Volevo dire siete scapolo, libero da impegni matrimoniali?"
"Si".
"Allora ho un ottimo partito per voi: una bellissima ragazza, di rispettabile famiglia e con buona dote". 
"Grazie, ci penserò". 
Dopo qualche mese mastro Giovanni Ruggiero, si ripresentava. 
"Scusate, siccome non ho avuto più la fortuna d’incontrarvi, desidererei conoscere la risposta alla mia proposta di matrimonio".
"Lasciatemi stare ho tante e più gravi cose a cui pensare". 
"Ho capito, tengo ciò che fa per voi: una ricchissima vedova, liberissima da qualsiasi impegno di famiglia, sola, non troppo giovane. In quanto a moralità, mi sono informato, sono dicerie, potete essere sicuro, ve ne do la parola". 
Mastro Giovanni era un 'paraninfo'. Una figura che nell'antico cerimoniale greco delle nozze, indicava la persona che accompagnava la coppia nuziale alla casa dello sposo. E che oggi, individua il sensale di matrimoni, o anche mezzano, ruffiano. Al mestiere di paraninfo, però, aggiungeva quello di barbiere: aveva la bottega in via Cairoli, una botteguccia, nella quale i clienti potevano entrare uno alla volta. Abitualmente vestiva di nero, con piccolo tait e cappello duro e usava la moschetta sul mento come i francesi. Analfabeta, gli piaceva parlare… in buona lingua, destando spesso con il suo frasario grande ilarità. 
Una mattina, all’angolo di Sant’Antuone, dove oggi c’è il Credito Italiano, si affollarono delle persone, per leggere un manifesto attaccato. Fra i curiosi vi era Mastro Ruggiero con il naso in aria e gli occhi fissi sul manifesto. Si avvicinò un amico, fortemente miope, che malgrado gli occhiali non riusciva a leggere una parola. Visto mastro Giovanni gli chiese di cosa si trattasse, ma il paraninfo subito gli rispose: "Mi dispiace, caro Di Trani Emanuele, ma non posso declinare le mie profanazioni teoriche. Come, come? Già non so leggere… 
(Articolo di Ettore Braglia, tratto dal Corriere di Foggia, 8 dicembre 1947. In foto la chiesa di Sant'Antonio, oramai scomparsa per fare poi posto al Credito Italiano).

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di Redazione 


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