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LA VICENDA. L’ennesimo caso di truffa ai danni degli anziani si è concretizzato ieri mattina, in una zona centrale della città di Foggia. Una telefonata a un’anziana signora da un finto avvocato: “Sua figlia è stata arrestata. Ha investito un ragazzo con lo scooter, per farla uscire deve pagare una cauzione di 3700 euro”. L’anziana donna traccheggia: “Non ho questa cifra”. E dall’altra parte della cornetta, l’interlocutore incalza: “Verrà un mio incaricato a casa sua, le dia quello che ha”. La donna conosce trucchi di questo tipo e si insospettisce, ma a farla cadere nel tranello sono i numerosi dettagli personali e familiari: l’ “avvocato” conosce troppi particolari e la donna finisce per credergli. L’unico modo per togliersi dubbi sarebbe quello di chiamare la figlia o qualche parente prossimo, ma l’avvocato non molla il telefono e continua a parlare, raccontando ulteriori dettagli per rendere più credibile la storia. Nel frattempo, bussano al citofono e “l’incaricato” entra in casa, riscuotendo circa 250 euro. Poi, la firma su un documento che si rivelerà inutile e un codice, altrettanto inutile, dettato al telefono dall’avvocato. Solo dopo aver chiuso la chiamata, l’amara sorpresa: la donna scopre di essere stata beffata.
L’ALTRO CASO. Il nipote arriva a casa, troppo tardi per incrociare gli autori della truffa. Si va in caserma, per la denuncia. I Carabinieri rivelano che questo fenomeno è purtroppo tornato di moda e, del resto, nei giorni scorsi è stato anche diffuso un tutorial su come reagire (GUARDA: Truffe alla porta di casa: dopo le ultime segnalazioni, il memorandum dei carabinieri per evitare raggiri). All’improvviso, irrompe un uomo: “Dov’è mia moglie? Mi hanno chiamato dicendo che è stata arrestata”. Un’altra vittima…
“Tua figlia è stata arrestata, paga e uscirà”: torna di moda la truffa dei finti avvocati
Solo ieri due casi, in diverse zone della città
Puntano sull’emotività. Colpendo le fasce più indifese, rivelando dettagli personali che fanno andare in “tilt” le vittime. Il trucco è, purtroppo, antico. Ma continua ad andare a segno.
LA VICENDA. L’ennesimo caso di truffa ai danni degli anziani si è concretizzato ieri mattina, in una zona centrale della città di Foggia. Una telefonata a un’anziana signora da un finto avvocato: “Sua figlia è stata arrestata. Ha investito un ragazzo con lo scooter, per farla uscire deve pagare una cauzione di 3700 euro”. L’anziana donna traccheggia: “Non ho questa cifra”. E dall’altra parte della cornetta, l’interlocutore incalza: “Verrà un mio incaricato a casa sua, le dia quello che ha”. La donna conosce trucchi di questo tipo e si insospettisce, ma a farla cadere nel tranello sono i numerosi dettagli personali e familiari: l’ “avvocato” conosce troppi particolari e la donna finisce per credergli. L’unico modo per togliersi dubbi sarebbe quello di chiamare la figlia o qualche parente prossimo, ma l’avvocato non molla il telefono e continua a parlare, raccontando ulteriori dettagli per rendere più credibile la storia. Nel frattempo, bussano al citofono e “l’incaricato” entra in casa, riscuotendo circa 250 euro. Poi, la firma su un documento che si rivelerà inutile e un codice, altrettanto inutile, dettato al telefono dall’avvocato. Solo dopo aver chiuso la chiamata, l’amara sorpresa: la donna scopre di essere stata beffata.
L’ALTRO CASO. Il nipote arriva a casa, troppo tardi per incrociare gli autori della truffa. Si va in caserma, per la denuncia. I Carabinieri rivelano che questo fenomeno è purtroppo tornato di moda e, del resto, nei giorni scorsi è stato anche diffuso un tutorial su come reagire (GUARDA: Truffe alla porta di casa: dopo le ultime segnalazioni, il memorandum dei carabinieri per evitare raggiri). All’improvviso, irrompe un uomo: “Dov’è mia moglie? Mi hanno chiamato dicendo che è stata arrestata”. Un’altra vittima…
di Redazione
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