“Gabrielino”, il Gambero Rosso premia la gelateria artigianale di Mattinata
Inserito nella guida 2018: tra i primi 100 gelati d’Italia
Una storia che comincia nel 1933: una famiglia che ha votato la propria esistenza ad un sogno di bontà e qualità, il gelato artigianale autentico. Ed oggi “Gabrielino” è inserito ancora una volta, con merito, nella Guida del Gambero Rosso 2018 tra i primi 100 gelati d’Italia.
DAL GHIACCIO E SALE ALLE DUE GELATERIE. Due gelaterie, a Mattinata e a Foggia, che raccontano una storia di passione e di qualità dei prodotti del Gargano. “Un giorno di tanto tempo fa un giovanotto, visionario e volitivo cominciò a preparare il gelato in un mastello a ghiaccio e sale in un piccolo borgo del Gargano: Mattinata. Era il 1933 e lui si chiamava Angelo Gabriele di Mauro, mio nonno”: queste le parole di Gabrielino Di Mauro, felice del lavoro che ama e oggi custode delle ricette e di quel fare unico e scrupoloso che sta tramandando alle sue due figlie e che è diventato sinonimo di qualità e innovazione, riconosciutogli unanimemente da anni.
IL GUSTO GABRIELINO. Gabrielino è stato il primo a differenziarsi creando gusti unici e difficilmente replicabili, proponendo tra gli altri il gusto che porta il suo nome, Gabrielino, appunto: una crema con i migliori agrumi del Gargano, con pasta frolla sbriciolata e pezzettini di mandorle baresi, o anche il sorbetto di gelso rosso, Olivio all’olio extravergine d’oliva e il pistacchio fatto con i soli frutti di Bronte. Prodotti doc, dai gelati da passeggio ai sorbetti preparati con soli ingredienti del territorio, fino al catering e banqueting dolciario di altissimo livello, Gabrielino oggi è una vera istituzione nel campo. Sono tanti, infatti, coloro che reputano il suo gelato il migliore dell’intero Gargano.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.