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Gino Lisa, Di Gioia contro il ministro Galletti: "Qualcuno mente: l'Enac o il Comitato Via?"

Question time con protagonista il deputato foggiano

Se io non fossi una persona per bene vi direi: siete ridicoli”. Le parole del deputato foggiano Lello Di Gioia rendono forse al meglio il pensiero che ha attraversato la mente di tutti i cittadini che hanno assistito al question time con il ministro dell’Ambiente, Galletti, sul rilascio della V.i.a. (valutazione impatto ambientale) per l’allungamento della pista del Gino Lisa.
LA DOMANDA. “Perché da due anni sistematicamente subiamo rinvii?” ha chiesto Di Gioia al ministro, che in risposta si è limitato a ripercorrere le varie tappe – e gli stop – alla procedura, da due anni a questa parte.
LE TAPPE. Galletti ha infatti operato un breve riassunto dell’istruttoria avviata il 23 marzo 2012, concentrandosi sulle successive richieste di sospensione dell’Enac. Ha spiegato che il 24 dicembre 2013 è stata formulata la prima richiesta di sospensione “adducendo come motivazione la necessità di considerare diversi livelli di incertezza relativi al quadro programmatico in cui risulta inserito il progetto”) e il 27 maggio 2014 la seconda, “fondata sulla necessità di presentare ulteriore documentazione di approfondimento al fine di favorire il buon esito delle valutazioni in corso”. Il 6 agosto la direzione generale competente ha riaperto il procedimento e la società Aeroporti di Puglia il 6 settembre ha fornito ulteriore documentazione integrativa sullo studio di impatto ambientale. “Ad oggi – ed è questo il punto più importante emerso dalla risposta di Galletti - non è ancora pervenuto il parere del Ministero dei Beni e delle attività culturali”, che risulta vincolante.
LA DIGNITA'. Una risposta che non ha soddisfatto Di Gioia, il quale si è scagliato contro la gestione dell’intera vicenda. “Se io non fossi una persona per bene vi direi: siete ridicoli”, ha esordito prima di integrare il suo pensiero: “Dovreste fare un discorso tra voi e l’Enac perché l’Enac ci dice sistematicamente che il comitato Via chiede documentazioni che non sono di sua pertinenza. Allora il problema è uno: in questo momento chi mente? Il comitato Via o l’Enac? Uno dei due mente. Perché se uno ci dice una cosa e lei un’altra cosa sarebbe opportuno che lei (riferendosi al ministro Galletti) verificasse, perché è una sua legittima responsabilità politica oltre che amministrativa. Si stanno prendendo fondi e si danno schiaffi a una comunità che non solo è stata colpita giorni fa dall’alluvione – ha concluso Di Gioia – ma è una comunità che ha perso giorno dopo giorno la sua dignità, grazie ai tagli che i governi passati hanno effettuato. C’è la necessità di dare risposte, dignità e quello che è stato tolto a questa comunità. Verifica, signor ministro”.

di Redazione 


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