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"No alle armi nucleari": l'appello passa anche da Foggia con l'Ambasciata di Pace

"Italia ripensaci", titolava un convegno pugliese nel settembre 2017. Si chiedeva un'inversione rispetto al voto contrario alla messa al bando delle armi nucleari, decisa in una storica votazione dell'Assemblea Generale dell'ONU il 7 luglio 2017: ben 122 nazioni stabilirono che le armi nucleari devono essere bandite dal pianeta Terra. Che i nove paesi con la bomba votassero contro era abbastanza scontato: ma che l'Italia si opponesse ad un trattato che è sicuramente nello spirito della nostra Costituzione, nel "ripudio della guerra" ha fatto molto male (ancora più sconcertante è stato il voto favorevole alle bombe atomiche del Giappone). In occasione della Giornata mondiale contro le armi nucleari, l'Ambasciata di Pace presso Palazzo Dogana di Foggia si unisce alle tante associazioni (da Donne in Nero a Pax Christi, dai missionari comboniani ai medici contro il nucleare) che consegneranno le firme della campagna per la messa al bando delle armi nucleari (a livello internazionale, come ICAN, premio Nobel per la pace 2017) al Presidente della Repubblica, perché l'Italia aderisca al Trattato, che presto entrerà in vigore, quando sarà completata la 50° ratifica (la prima è stata quella di Città del Vaticano). 

LA MARCIA DELLA PACE. L'adesione dell'Italia al Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN) e lo stop immediato alla vendita di armi all'Arabia Saudita, per fermare i massacri in Yemen, sono anche i due punti che l'Ambasciata di Pace porterà alla Perugia-Assisi di domenica 7 ottobre.

di Redazione 


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