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“Giove a Pompei”, l’operetta di Umberto Giordano tra gli scavi del Parco archeologico campano

Martedì 18 luglio, ore 20, al Teatro Grande di Pompei

Il Comune di Foggia prosegue le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del grande compositore: dopo il successo ottenuto dall’“Andrea Cheniér”, nello scorso marzo, ora il Teatro “Giordano” di Foggia presenta “Giove a Pompei”, rappresentata in forma integrale l’ultima volta nel 1921. A dirigere l’Orchestra del Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia sarà nuovamente Gianna Fratta, mentre la direzione del del Coro Lirico Pugliese sarà affidata ad Agostino Ruscillo.  Martedì 18 luglio, ore 20, l’operetta verrà rappresentata al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei, seconda tappa dopo l’affascinante riproposizione foggiana dello scorso 5 maggio, praticamente un secolo dopo dalla prima ed unica messa in scena.

PARTITURA RECUPERATA PER QUESTA OCCASIONE. Per lo spettacolo all’interno degli scavi pompeiani (ad ingresso gratuito), sono stati organizzati bus da Foggia, con ritorno in al termine della rappresentazione (costo: 5 euro, da richiedere al botteghino del Teatro U. Giordano). In prima esecuzione in tempi moderni, riportata in scena dopo 96 anni, la commedia musicale in tre atti è scritta da Giordano a quattro mani con Franchetti su libretto di Illica e del grecista Ettore Romagnoli. La partitura orchestrale era negli archivi storici di Casa Ricordi, ora recuperata eccezionalmente per questa occasione. Le celebrazioni dedicate al compositore foggiano, va sottolineato, sono organizzate dalla Città di Foggia e dal Teatro Umberto Giordano, in collaborazione con il Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia, l’Accademia di Belle Arti di Foggia, l’Università di Foggia e le Fondazioni “Apulia Felix” e “dei Monti Uniti” di Foggia. La rappresentazione di “Giove a Pompei” inoltre, gode del sostegno di MIBACT, Regione Puglia, “Pompei Parco Archeologico”, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

“UN GENERE CHE FARA’ DIVERTIRE E ARRIVERA’ A TUTTI”. “Operetta è un vezzeggiativo di opera, ma in questo caso è un genere musicale e questo significa che non è un po’ meno di niente – sostiene il Maestro Gianna Fratta -. Si tratta di un’alternanza di musica con parti recitate e una serie di colpi di scena. Il pubblico assisterà a tante trovate, ad esempio l’ingresso del Faraone, l’eruzione del Vesuvio e la discesa di Giove dall’Olimpo. È un genere che farà divertire e che siamo certi arriverà a tutti, anche ai più giovani. Siamo abituati a collocare Giordano con l’Andrea Chénier, Fedora, ai grandi titoli drammatici, qui invece ascoltiamo un Giordano completamente inedito”. “È stato fatto un lavoro incredibile – spiega il regista Cristian Biasci – l’opera mette insieme un genere di prosa e un genere operistico con parti cantate e orchestrate: ci sono una serie di rimandi del periodo dell’epoca: scioperi, contrasti, preti”. Del cast vocale inoltre, fanno parte Sergio Vitale, Valeria Sepe, Aldo Caputo, Matteo D'Apolito, Angela Bonfitto, Francesco Pittari, Italo Proferisce.

LE CRITICHE DEL 1921. La messinscena di "Giove a Pompei" ha l'obiettivo di valorizzare e riattualizzare proprio quegli aspetti dell'opera giordaniana che alla prima (tenutasi a Roma, Teatro La Pariola, il 5 luglio 1921) suscitarono qualche perplessità nella critica: la discontinuità e l'eterogeneità della partitura realizzata a quattro mani (con Umberto Giordano collaborò Alberto Franchetti) o le trovate anacronistiche e grottesche, di derivazione operettistica, come la biga a motore tipo sidecar di Aribobolo e Lalage, l’espresso fermo posta spedito dall’Africa a Pompei, l’eruzione del Vesuvio che diventa spettacolo di attrazione, Giove e Ganimede vestiti da aviatori, i frequenti intenti parodistici. L'intento è quello di restituire la musica lirica e la cultura classica (seppure come si è visto in chiave dichiaratamente ironica e satirica) a un pubblico più vasto, prevalentemente giovanile, valorizzando una storia che è in un certo senso metafora delle opportunità ma anche dei rischi della cultura meridionale.

LA REALIZZAZIONE DI UN DVD E IL PASSAGGIO SU SKY. La messa in scena dell’opera è stata seguita da una pubblicazione multimediale (che contiene uno studio filologico su Giordano ed il suo rapporto con i classici) e da altre attività di produzione culturale che rappresentano gli elementi funzionali di un percorso complesso rivolto anche a consolidare le buone prassi sperimentate in seno alla Facoltà di Lettere dell’Università di Foggia, con la produzione di opere teatrali e musicali rivolte alla divulgazione dei temi classici. “E’ stato prodotto un apposito DVD dell’opera che andrà sul mercato internazionale – spiega il coordinatore artistico Dino De Palma . Oltre a questo ci sarà anche un passaggio integrale dell’opera su Sky HD Classica, che darà la possibilità a tutti gli spettatori del mondo di poter vedere cosa si fa a Foggia e cosa ha fatto il maestro Giordano. Speriamo che l’anno giordaniano abbia un prosieguo, grazie anche all’apporto dell’Art Bonus“.

di Redazione 


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