- 13 settembre 2015, in danno di Mario Piscopia, legato al clan “Moretti-Pellegrino-Lanza”;
- 17 ottobre 2015, in danno di Vito Lanza, legato al clan “Moretti-Pellegrino-Lanza”;
- 7 novembre 2015, in danno di Angelo Bruno, legato al clan “Sinesi-Francavilla”;
- 21 novembre 2015, in danno di Mimmo Falco, legato al clan “Sinesi-Francavilla”;
- 7 gennaio 2016, in danno di Michele Bruno, legato al clan “Moretti-Pellegrino-Lanza”.
LE IMMAGINI E I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA. Le indagini – spiegano dalla questura - hanno consentito di evidenziare le responsabilità di Albanese come uno dei 2 killer responsabili dell’omicidio. In pratica, sono state confrontate conversazioni e messaggi telefonici, tabulati, dati di posizionamento, immagini di telecamere, mettendo in relazione fra loro migliaia di dati, che – opportunamente ricomposti - hanno dato un quadro chiaro delle fasi esecutive del delitto e di far luce sulle dinamiche criminali e sugli assetti interni alle due compagini. L’inchiesta, peraltro, è stata corroborata, in una seconda fase, anche dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, che hanno consolidato il grave quadro indiziario nei suoi confronti.