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"Il disegno infantile nell'arte e nel pensiero visivo", il saggio di Lo Mele che restituisce dignità agli scarabocchi dei bambini

Dopo il successo sui media nazionali, il saggio dell'architetto foggiano sarà presentato venerdì 15 dicembre in Biblioteca Provinciale

Dopo l'ottimo successo di visibilità ottenuto sui media nazionali a partire dalla presentazione romana, tenutasi circa un mese fa, Antonio Tortquato Lo Mele e il suo volume "Il disegno infantile nell'arte e nel pensiero visivo" sbarcano a Foggia per la seconda uscita pubblica del saggio: l'ultimo approdo intellettuale di una intensa riflessione che l'architetto e designer foggiano porta avanti sul tema da molti anni.

LE ANALOGIE TRA LA GRAFICA INFANTILE E LE OPERE DEI GRANDI ARTISTI. Un approccio rivoluzionario, specie al giorno d'oggi, che restituisce (attraverso la chiave dell'autenticità) dignità e autorevolezza agli scarabocchi dei bambini riscontrando analogie tra le strutture grafico-simboliche del disegno infantile e quelle di alcune opere dei più grandi artisti di tutti i tempi.
Non a caso la celebre massima di Pablo Picasso (tra i pittori annoverati dal libro di Lo Mele): "A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino".

L'ARTE DELLO SCARABOCCHIO. L'arte dello scarabocchio: ovvero una rivalutazione completa del disegno infantile, nella sua struttura simbolica e formale. Il tema, come detto, è al centro del nuovo saggio di Antonio Torquato Lo Mele che verrà presentato venerdì 15 dicembre, alle 17.30 nell’Auditorium della Biblioteca Provinciale di Foggia “La Magna Capitana”.
Il libro intitolato "Il disegno infantile nell'arte e nel pensiero visivo" (Gangemi editore) nasce da una serie di studi compiuti dall’autore nell’ambito della sua attività artistica e professionale come architetto, designer e studioso di grafica infantile.
Lo Mele analizza in maniera approfondita la grafica dei bambini dai due agli otto anni e ne indaga i rapporti con l'arte del XX secolo e il pensiero visivo.

TESTO "ACCADEMICO" DIVULGATIVO. Il suo libro è un testo divulgativo, ma anche, all'occorrenza materiale universitario per arricchire la riflessione scientifica sul carattere stesso del disegno infantile. Soprattutto, fornisce chiavi di lettura capaci di entrare nel percorso sinergico tra produzione grafica dei bambini e strutture iconografiche degli artisti indagati: Mirò, Fontana, Picasso, Klee, Steiner, Beuys e tanti altri.

LE PAROLE DELL'AUTORE. «Il tratto dei bambini - spiega l'autore - non si giustifica in quanto destinato a trasformarsi in disegno 'corretto' dal punto di vista del realismo visivo, adulto. Esso semplicemente 'appare' in una certa età dell'uomo che siamo abituati a chiamare infanzia. Poi scompare per far posto ad altre stagioni. In un'epoca in cui la pratica della parola ha preso il sopravvento e ogni altro linguaggio è stato relegato in un mondo specializzato tracce dell'originario pensiero visivo rimangono intatte quasi solo nell'universo dei bambini, che riescono a mettere i loro segni al servizio del significato. Volendo ricorrere ad una metafora, oggi viviamo un po' tutti, purtroppo, in una forma di analfabetismo visivo dalle evidenti ricadute sociali e culturali. Siamo orfani della semplice matita...».

LA PRESENTAZIONE IN BIBLIOTECA PROVINCIALE. Dopo la presentazione romana, presso la sede della Gangemi, "Il disegno infantile nell'arte e nel pensiero visivo" approda a Foggia, città dove vive e opera Antonio Torquato Lo Mele. Insieme all’autore, nell'Auditorium de "La Magna Capitana", interverranno la Direttrice della Biblioteca, Gabriella Berardi; lo storico e critico d’arte Gianfranco Piemontese e Angela Articoni, Dottoressa di ricerca dell’Università degli Studi di Foggia, specializzata in letteratura per l’infanzia.

LO STUDIOLO LIGNEO DI LO MELE IN DONO A 'LA MAGNA CAPITANA'. L'evento non si concluderà con la presentazione del libro: al termine del dibattito l'artista donerà alla Biblioteca un'edicola in legno da lui realizzata. Si tratta di un originalissimo studiolo-libreria che ripropone alcuni aspetti tipici dell’arredo medioevale, insomma una piccola 'biblioteca nella biblioteca', attrezzata con scrittorio, mensole e panche ribaltabili per leggere, scrivere, conservare libri in una condizione dedicata ed esclusiva.

di Redazione 


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