"No alle politiche del Governo in tema di accoglienza", anche a Foggia Italia in Comune scende in piazza
Sabato 2 marzo dalle 15 alle 17 Italia in Comune, formazione politica fondata dal sindaco di Parma Pizzarotti, manifesterà a Foggia davanti a Palazzo di Città per contrastare le politiche in tema di accoglienza del Governo, l'iniziativa denominata l'”Italia che resiste” si terrà in contemporanea nelle principali città italiane.
INUTILE RICORDARE."A che serve la giornata della memoria – scrivono gli organizzatori in un comunicato - se dal giorno dopo il mondo ignora la tragedia di migliaia di persone che scappano da guerra e fame? A che serve ricordare l'olocausto se il mondo finge di non sapere che in Libia esistono lager nei quali uomini, donne e bambini vengono torturati e stuprati per costringere le famiglie a pagare un riscatto e uccisi se i loro aguzzini non possono monetizzare sulla loro vita?".
CONTRO L'ODIO RAZZIALE."Vogliamo prendere le distanze - continua la nota - da quella politica che acquisisce consenso elettorale, fomentando odio razziale facendo ricadere colpe su chi viene in Italia per entrare in Europa alla ricerca di una vita migliore. Si comunica, falsamente, che ad Amatrice i terremotati vivono ancora nei container, nonostante la neve, mentre i profughi vengono ospitati in strutture alberghiere a 5 stelle".
RIBELLARCI ALLA PROPAGANDA."Noi non vogliamo essere – concludono da Italia in Comune - come coloro che durante la seconda guerra mondiale fingeva d'ignorare la sorte dei loro vicini di casa di etnia ebrea, noi ci vogliamo ribellare alla propaganda xenofoba. Le deportazioni furono la fase conclusiva di un percorso iniziato anni prima, marcando le differenze e classificandoli con l'appellativo "loro" a significare che non eravamo uguali a noi".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.