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"Sono un corriere, devo consegnare un computer", ma è una truffa: un arresto, si cerca il complice

I Carabinieri del Comando Stazione di Lesina hanno tratto in arresto, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, Giuseppe Stefano Bruno, classe '89, per due truffe aggravate in concorso, commesse nel luglio dello scorso anno in danno di altrettanti anziani dello stesso centro. 

LA TRUFFA. In entrambi i casi, con l'aiuto di un complice al momento ancora in via di identificazione, Bruno si era presentato a casa degli anziani, riferendo di essere un corriere e che doveva consegnare un computer acquistato da loro parenti. I malcapitati, a titolo di acconto, avevano allora consegnato in un caso 500 euro e in un altro 600, senza ovviamente ricevere altro che un pacco vuoto. 

LE INDAGINI. Ricevute le denunce, a pochi giorni di distanza tra loro, i Carabinieri della Stazione di Lesina hanno intuito a chi potessero corrispondere le descrizioni del finto corriere, estremamente sovrapponibili, riportate dalle vittime. Avviate quindi le indagini, così "mirate", è stato in breve tempo possibile fornire alla Procura della Repubblica di Foggia elementi sufficienti a dimostrare la responsabilità dell'indagato in entrambi gli odiosi episodi, ponendola nelle condizioni di richiedere al GIP il provvedimento restrittivo eseguito ieri. 
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LE CARTUCCE. Nel corso dell'esecuzione del provvedimento i Carabinieri hanno preceduto anche a una perquisizione domiciliare, trovando 15 cartucce per pistola cal. 7,65, due caricatori per pistola per lo stesso calibro e un altro caricatore per pistola cal. 9. Per tali motivi Bruno è stato denunciato anche per la detenzione illecita del materiale sopra indicato, sottoposto a sequestro. 

L’INVITO. In caso di telefonate sospette, offerte anomale o comunque situazioni nelle quali degli sconosciuti richiedano del denaro – ribadiscono dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia -, è sufficiente una tempestiva telefonata al numero di emergenza 112 per far intervenire le Forze dell'Ordine a scongiurare amare sorprese.
Banner/ Fondazione Buon Samaritano

di Redazione 


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