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Libri & Dialoghi cala l’asso: Paolo Giordano, l’ospite più atteso

Stasera, venerdì 6 luglio, davanti alla Ubik

Lunedì scorso è stata la volta di Giuseppe Catozzella, autore importante che ha ricordato al pubblico cosa significa sentirsi straniero. Ieri, la piacevole freschezza di Federica Brunini e del suo Mediterraneo. Stasera, Paolo Giordano. La rassegna “Libri & Dialoghi”, a cura di Ubik e Assessorato alla Cultura, piace e riempie la principale piazza cittadina di storie, dibattiti e scrittori di spessore: il decimo appuntamento in programma oggi alle ore 19, in Piazza Giordano, è con uno degli autori più importanti degli ultimi dieci anni.

LA PUGLIA TEATRO DI VITA. “Un libro potente e generoso che restituisce al lettore l'antica meraviglia di una grande storia in cui perdersi”. È solo una delle tante espressioni valide per “Divorare il cielo” (Einaudi), romanzo che ha riportato Paolo Giordano sugli stessi livelli di apprezzamento del suo best-seller, “La solitudine dei numeri primi”, libro che gli è valso, oltre al Premio Campiello Opera Prima, anche lo Strega 2007 a soli 26 anni, autore più giovane ad aggiudicarsi l’ambitissimo riconoscimento. La storia, poi, ha molto a che fare con il territorio, visto che è quasi totalmente ambientata in Puglia, in una masseria, e accompagna la vita di tre ragazzi e di una ragazza, Teresa, dall’adolescenza fino all’età adulta: “la campagna pugliese – si legge nel risvolto di copertina – è il teatro di questa storia che attraversa vent'anni e quattro vite”. A conversare con lo scrittore torinese, stasera, ci sarà il libraio della libreria, Salvatore D’Alessio, e la docente del Liceo classico V. Lanza, Mariolina Cicerale.

IL ROMANZO. “Quei tre ragazzi che si tuffano in piscina, nudi, di nascosto, entrano come un vento nella vita di Teresa. Sono poco più che bambini, hanno corpi e desideri incontrollati e puri, proprio come lei. I prossimi vent'anni li passeranno insieme nella masseria lì accanto, a seminare, raccogliere, distruggere, alla pazza ricerca di un fuoco che li tenga accesi. Al centro di tutto c'è sempre Bern, un magnete che attira gli altri e li spinge oltre il limite, con l'intensità di chi conosce solo passioni assolute: Dio, il sesso, la natura, un figlio”. Le estati a Speziale per Teresa non passano mai. Giornate infinite a guardare la nonna che legge gialli e suo padre, lontano dall'ufficio e dalla moglie, che torna a essere misterioso e vitale come la Puglia in cui è nato. Poi un giorno li vede. Sono «quelli della masseria», molte leggende li accompagnano, vivono in una specie di comune, non vanno a scuola ma sanno moltissime cose. Credono in Dio, nella terra, nella reincarnazione. Tre fratelli ma non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, inestricabilmente legati l'uno all'altro, carichi di bramosia per quello che non hanno mai avuto. A poco a poco, per Teresa, quell'angolo di campagna diventa l'unico posto al mondo. Il posto in cui c'è Bern. Il loro è un amore estivo, eppure totale. Il desiderio li guida e li stravolge, il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. Perché Bern ha un'inquietudine che Teresa non conosce, un modo tutto suo di appropriarsi delle cose: deve inghiottirle intere.

L’AUTORE. Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. È autore di quattro romanzi: “La solitudine dei numeri primi” (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), dal quale è stato tratto l’omonimo film per la regia di Saverio Costanzo, “Il corpo umano” (Mondadori 2012), “Il nero e l'argento” (Einaudi 2014) e Divorare il cielo (Einaudi 2018). Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera». È un autore italiano tradotto nel mondo.

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di Redazione 


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