Lucio Tarquinio contro Flixbus, parte da Foggia la battaglia che vuole bloccare i viaggi low cost
Il senatore tra i firmatari dell'emendamento che colpisce l'impresa tedesca
Poche righe inserite nel decreto milleproroghe, approvato qualche giorno fa in Senato, danno vita a un’altra battaglia (dopo quella Uber-tassisti) tra concorrenti nel mondo dei trasporti. E’ quella tra Flixbus, società tedesca specializzata in viaggi con autobus low cost e le imprese di trasporto tradizionali, a partire da quelle pugliesi.
L’EMENDAMENTO. Il testo ‘incriminato’ è contenuto nell’emendamento, scritto e poi affinato dal senatore foggiano Lucio Tarquinio insieme ad altri tre colleghi del partito di Fitto, Conservatori e Riformisti. Introduce l’obbligo per la capofila di gruppi di imprese di trasporti di possedere in proprietà i mezzi. Non c’è scritto il nome ma in pratica la norma colpisce Flixbus che, dal 2015 è approdata anche in Italia, proponendo viaggi interregionali a prezzi stracciati attraverso una piattaforma telematica e cioè noleggiando mezzi di terzi.
L’ARTIFICIO. L’emendamento, prima di essere approvato, è stato riscritto da Tarquinio, Bruni, D’Ambrosio Lettieri e Perrone, cinque volte per giustificare l’inserimento nel Milleproroghe. Lo stratagemma utilizzato è quello del rinvio di un mese, da dicembre 2017 a gennaio 2018, del termine per l’emanazione del decreto sugli incentivi sulla mobilità sostenibile. Troppo poco per pensare alla necessità di una proroga. Difficile comprendere, invece, il motivo per cui aggiungere la modifica della normativa sui trasporti. Da qui le proteste.
FLIXBUS: “UN BLITZ”. Immediata, infatti, è stata la reazione dell’amministratore delegato di Flixbus Italia, Andrea Incondi che ha parlato di “un blitz in piena regola e atto gravissimo, caso unico in Europa, che prova a cambiare in corsa le regole del gioco”. Una protesta ‘interessata’ condivisa, tuttavia, anche sul piano politico. Lo stesso relatore alla Camera, il deputato dei Civici e Innovatori, Andrea Mazziotti ha parlato di “figuraccia italiana”.
IL FRONTE PUGLIESE. A rendere la questione più delicata è anche un possibile conflitto di interessi degli ideatori della norma. Tutti gli indizi, infatti, portano a Giuseppe Vinella, presidente nazionale di Anav, associazione viaggiatori, e titolare di Sita Sud e Linee Marozzi, imprese di trasporti attive sulle linee che dalla Puglia partono verso il nord, le stesse attivate da poco proprio da Flixbus. Giuseppe Vinella è anche presidente di Cotrap, il consorzio che gestisce i trasporti in provincia di Foggia e si prepara al bando del prossimo anno. Era stato lui mesi fa a chiedere un intervento dell’Antitrust che, però, ha ritenuto regolare la posizione dell’impresa tedesca. Nella Marozzi, inoltre, siede in consiglio di amministrazione Antonio Fitto, zio di Raffaele, leader dei Conservatori e riformisti, proprio il partito dei senatori proponenti.
IL RIMEDIO. Intanto, visti i tempi ristretti per l’approvazione, il Governo ha posto la fiducia alla Camera sul Milleproroghe e il testo quindi non potrà più essere modificato. In compenso nella votazione in corso a Montecitorio sono stati approvati tre ordini del giorno di uguale tenore che impegnano il Governo a rimediare all’errore. Un dietrofront apprezzabile che però lascia nell’incertezza Flixbus fino a quando non sarà varato un nuovo provvedimento. Nel frattempo sui social si scatena l’ironia e nasce l’evento: Blabla Car Foggia – Roma con la macchina dell’onorevole Tarquiniodove qualcuno prova a prenotarsi per la settimana santa.Un modo come un altro per criticare il senatore che, nel frattempo, resta in silenzio.
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