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MACCHEMUSICA / INIGO il talento e l’umiltà di un Non-esordiente

La rubrica curata da Simona Auciello e Alessandro Cavotta

Nuovo appuntamento con la rubrica di Foggia Città Aperta, “MACCHEMUSICA”, a cura di Simona Auciello e Alessandro Cavotta, per scoprire giovani talenti e conoscere artisti.

L’ARTISTA. Inigo cantante dalle origini baresi, lo ricordiamo con i capelli lunghi quando cantava in duo. Taglio nuovo, progetto nuovo abbiamo davanti un nuovo progetto che vede un Inigo solista, accompagnato da Emanuele De Lucia alla chitarra. I due sono in tour con il nuovo album d'esordio, il terzo, come dice il titolo appunto. Riceve premi molto importanti come quello per la Miglior canzone d'amore indipendente ricevuto dal Mei (Meeting delle etichette indipendenti) e a febbraio del 2012, al Palafiori di Sanremo durante la settimana del Festival per il brano Tutta un'altra guerra. La canzone Di me e di te, vincerà ad Area Sanremo entrando nella top 50 della Indie Music Like per l’anno 2016. A Maggio 2017 parte l'Ho smesso Tour che vedrà il duo in giro per diverse città italiane da nord a sud. Il 7 Novembre sarà la volta di Mai fermarsi, un nuovo singolo e video in collaborazione con Francesco Baccini. Tra Festival e concerti, Inigo in questi anni ha condiviso il palco con artisti italiani molto famosi tra cui ricordiamo Fabrizio Moro, Arisa, Simone Cristicchi, Riccardo Sinigallia, Cristina Donà e Simona Molinari.

L'INTERVISTA. Il video di Non ti so Amare, vede una coppia a tavola che gioca a Jenga (il gioco da tavolo con i blocchi di legno). Il gioco, è nel video paragonato alle relazioni sentimentali. Spiegaci questa metafora della vita di coppia.

La scelta del gioco è frutto dell'inventiva del nostro regista Tommaso Trombetta, in generale mi affido e mi fido dei miei collaboratori e anche n questo caso è stato così. Tommaso mi ha proposto quest’ idea e a me è piaciuta subito perché sposava alla perfezione il senso della canzone, io però ci ho messo del mio, proponendo l'idea del colpo di scena finale, ovvero l'incontro con me stesso. Penso sia molto difficile riuscire ad amare qualcuno se non si riesce prima ad amare se stessi e la scena finale vuole rappresentare proprio questo.
Com'è nata la collaborazione con l’artista Francesco Baccini e il frutto del vostro lavoro il brano Mai Fermarsi? E’ stata casuale la scelta di Baccini di indossare le maglie dei supereroi nel video?
In maniera molto semplice, ho fatto in modo che lui riuscisse ad ascoltare questo brano, gli è piaciuto molto e così abbiamo deciso di inciderlo insieme. Per quanto riguarda le magliette dei supereroi, lui è un appassionato del genere e in passato ha anche inciso un pezzo intitolato Superbacc, quindi ha deciso spontaneamente di indossarle nel videoclip, d'altronde il brano si intitola "Mai fermarsi" e chi più di un supereroe può rendere meglio il concetto?
Ho smesso (il brano) dice che hai smesso di fare cose che non facevi davvero, Cosa hai cominciato davvero e hai smesso di fare?
Ho cominciato a non aspettarmi niente da nessuno per esempio e devo dire che si vive meglio e poi ho smesso di prendere alcune cose troppo sul serio e di attribuirgli un'importanza che non hanno, questo un po' in tutti gli ambiti della vita, musica compresa.
Come mai un'artista come te, all'attivo ormai da più di sei anni, decide di chiamare un album “disco d'esordio”, ti senti ancora esordiente o fa parte della tua Porzione di Umiltà (nome di un brano dello stesso album).
Fa parte della mia porzione di umiltà sicuramente ma anche della mia porzione di paraculaggine (ride). Se il grande pubblico non ti conosce ancora, di dischi d’esordio ne puoi fare anche undici, questo fa sorridere ma è così. Poi magari fai un talent con un inedito, dieci cover e per il pubblico sei un big, non è polemica, ci tengo a precisarlo, semplicemente è così che funziona. Detto questo, il titolo Terzo disco d'esordio, nasconde anche un significato letterale: è il terzo disco della mia carriera, ma il primo da solista.
Fabrizio Moro, Arisa, Simone Cristicchi, Riccardo Sinigallia, Cristina Donà e Simona Molinari sono alcuni artisti con cui hai condiviso il palco ci sono aneddoti circa questi incontri che vuoi raccontarci.
Aneddoti particolari no, a parte Fabrizio Moro per il quale ho aperto 5 concerti tra il 2011 e il 2014, tutti gli artisti in questione li ho incrociati su palchi di Festival ai quali ho partecipato in questi anni. Sono state tutte esperienze formative, salire su quei palchi vuol dire suonare davanti a molta gente, in alcuni casi migliaia di persone e questo sicuramente ti mette alla prova ma allo stesso tempo ti gratifica e ripaga i tuoi sforzi.

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di Redazione 


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