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Regionali, l’ex sindaco Mongelli: “Non mi candido, ma scrivo il programma con Emiliano”

L’intervista: “Non lascio la politica”

D’ora in poi, lo troverete spesso in via Torelli. All’ex Capitol ci sarà la tappa foggiana della Sagra del programma di Michele Emiliano, candidato alla presidenza regionale per il centrosinistra. L’ex sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, invece, non si candida. Ma non rimane fermo.
Gianni Mongelli, perché ha deciso di non candidarsi? 
Perché si può partecipare a una campagna elettorale in molti modi. Non candidarsi non significa fare un passo indietro. La candidatura è solo un pezzo della campagna elettorale. Io, attualmente, mi sto occupando della parte che ritengo più significativa, che è quella della costruzione del programma. Stiamo cercando, attraverso le Sagre del Programma di Emiliano, di costruire momenti di partecipazione prevedendo venti tavoli con quindici persone ciascuno. In tutto ci saranno trecento persone impegnate, per fare in modo che ci sia un processo partecipativo alla base della costruzione del programma. E come funzionerà? I tavoli tecnici si concentrano su argomenti che spaziano dall’ambiente, alla sanità, alla promozione del territorio, ovvero di tutte le esigenze preponderanti per i cittadini. A Foggia, il prossimo 28 marzo, ci sarà questo momento proprio nella sede di via Torelli. 
Esistono dei temi delicati, su cui si concentra l’attenzione dei cittadini della Capitanata, che si riferiscono in particolare all’aeroporto, al turismo del Gargano e alla valorizzazione del Subappennino. Cosa pensate di fare in proposito? 
Per ogni tema le posizioni verranno discusse all’interno dei tavoli. In particolare sull’aeroporto, dal mio punto di vista, bisognerà mettere una parola definitiva sulla necessità di fare i lavori di ampliamento della pista e avviare i voli quanto prima, dando all’aeroporto di Foggia una sua dimensione territoriale specifica. Per quel che riguarda il Subappennino, è un territorio dalle grandi potenzialità, anche se porta con sé numerose problematicità. Bisogna superarle attraverso le specificità come il turismo enogastronomico, la tutela ambientale. Stiamo valutando la possibilità di prevedere delle premialità per i territori svantaggiati che si configureranno in risorse, finanziamenti e partecipazione ai bandi. 
E in riferimento al turismo? 
È un tema che interessa tutta la provincia di Foggia. A mio parere bisognerà prevedere un’offerta di turismo integrata, che vada a cogliere le opportunità del turismo marittimo, religioso, enogastronomico, paesaggistico. Per questo motivo è essenziale completare le infrastrutture del territorio, inserendo la Capitanata in un’offerta integrata di turismo pugliese. 
Il turismo soffre anche il problema delle strade dissestate, della praticabilità della rete stradale.

Verranno operate scelte di priorità, e l’ammodernamento della rete viaria sarà un tema centrale in questo senso. Il problema esiste, bisogna fare in modo di creare un piano pluriennale che tenga conto anche della manutenzione della rete stradale. Purtroppo questa competenza è anche appannaggio delle province, che probabilmente verranno dismesse, quindi bisognerà coordinarsi con gli enti preposti, affinché le risorse non vadano perse. È, in questo senso, un problema funzionale quello dell’abolizione delle province, perché la manutenzione di strade, scuole e edifici pubblici potrebbe subire ulteriori colpi. 
Lei crede che sia possibile creare un’intesa, con la dismissione delle province, tra regione ed enti locali? 
Questo è un tema molto importante: la governance. In questo senso si configura l’idea del “Sindaco di Puglia”, un soggetto che curi i rapporti con gli enti locali e che sia presente sul territorio, bypassando i problemi connessi all’abolizione delle province. 
I meccanismi di “sagre” che avete configurato, verranno utilizzati anche successivamente all’elezione di Emiliano, qualora dovesse essere eletto? 
Certo, la partecipazione sarà sostenuta. Infatti, la prima legge che desideriamo proporre prevede la facilitazione della partecipazione dei cittadini, al governo della regione. Poi ci saranno dei meccanismi di verifica annuali che, sulla base di alcuni fattori, valuteranno il lavoro svolto. 
Analizzando quello che è stato fatto in questi anni in connessione con l’Unione Europea, come vede questa Puglia? L’utilizzo dei fondi europei è stato buono dal punto di vista quantitativo; dal punto di vista qualitativo si può e si deve fare di meglio. In particolare, penso che vadano fatte scelte forti su obiettivi specifici, piuttosto che distribuire finanziamenti a pioggia. Inoltre, bisognerà istituire una macchina adatta a controllare quello che viene fatto, per non perdere opportunità importanti. 
A proposito di fondi perduti e finanziamenti non controllati: esistono aziende che, negli anni, hanno approfittato di alcuni fondi strutturali destinati alle aree svantaggiate, come la nostra, per poi trasferire tutto in altre regioni appena la cessazione dei vincoli lo permetteva. Un caso emblematico è quello della Sangalli Vetro di Manfredonia che, ad oggi, conta più di cento giorni di sciopero da parte dei suoi lavoratori, la cui posizione rimane un punto interrogativo. Su questo, ci saranno maggiori controlli? 
Sicuramente le risorse che vengono assegnate al Sud, devono essere utilizzate per migliorare la situazione del Mezzogiorno. Bisognerà distinguere le vere crisi di mercato, da chi vuole utilizzare questi meccanismi in maniera scorretta. Altrimenti sarebbe una beffa, essere aree svantaggiate che non ottengono il risultato dell’assegnazione dei fondi. Il caso di Sangalli andrà seguito con molta attenzione. Ma in ogni caso, qualora ci fossero risorse pubbliche utilizzate in maniera scorretta da qualunque azienda andranno attivati tutti i meccanismi sanzionatori previsti e nel caso di aziende dismesse bisognerà utilizzare quelle aree per creare nuova occupazione favorendo meccanismi di autoimprenditorialità.

Bianca Bruno

di Redazione 


 COMMENTI
  • pinovito

    22/03/2015 ore 10:09:14

    Spero abbiate la dignità di ricordarvi che siete di Foggia e non di Bari e non vi facciate prendere per il culo come da sempre hanno fatto e continuano a fare i baresi.
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