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No dei lavoratori Amica all'accordo con Amiu

Vertice in Prefettura per scongiurare l'arrivo dell'esercito

Doveva essere una pura formalità. Si è trasformato nell'ennesimo colpo di scena nella questione Amica. Il referendum con il quale i lavoratori della società in fallimento sono stati chiamati a dare il proprio assenso all'accordo intervenuto tra Amiu e sindacati ha invece sancito il no all'intesa.

GLI ESITI DEL REFERENDUM. Con il 57% di voti contrari su un totale di 289 votanti i lavoratori hanno rispedito al mittente i contenuti dell'accordo pur faticosamente raggiunto mercoledì scorso nell'ultima riunione della task force regionale.
Secondo la normativa sui contratti in deroga, infatti, qualsiasi decisione che comporti delle eccezioni a quanto previsto nei contratti nazionali deve essere sottoposta a referendum tra lavoratori. Ogni cosa, tuttavia, lasciava presagire in un assenso scontato e invece il risultato della consultazione riconsegna alla città l'incubo dell'emergenza rifiuti.
VERTICE IN PREFETTURA. Ora l'unica "speranza" per scongiurare l'arrivo dell'esercito in città risiede nel Prefetto. Proprio in Prefettura in mattinata si terrà un vertice urgente cui parteciperanno gli assessori regionali Elena Gentile e Lorenzo Nicastro, il sindaco Mongelli, il presidente Amiu Grandaliano oltre che la curatela fallimentare e i rappresentanti sindacali dell'Amica. Difficile a questo punto immaginare una soluzione in così breve tempo. Il rischio di ritrovarsi con i militari a spalare rifiuti si fa sempre più concreto.

di Redazione 


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