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“Altro che corto circuito, l’auto è stata incendiata”: la versione dei residenti smentisce i Carabinieri

Sull’episodio di via Pepe

Avevano provato a minimizzare sin da subito, nonostante qualche evidente contraddizione. Ora a smentire la versione dei Carabinieri sull’incendio che ha coinvolto un’auto in via Pepe, a pochi minuti dall’esplosione di un ordigno rudimentale in via Capozzi, arriva una testimonianza video e una ricostruzione di alcuni residenti, secondo i quali le fiamme si sarebbero propagate per un dolo e non per un ‘corto circuito’ (LEGGI E GUARDA FOTO: Dopo la bomba, un'auto in fiamme: ma per gli inquirenti è un corto circuito)
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LA RICOSTRUZIONE. “Abbiamo sentito il botto dei vetri che venivano rotti, ci siamo affacciati e abbiamo visto l'auto che  camminava verso l'incrocio – spiegano alcuni residenti della zona –, con una persona che scappava e le fiamme che hanno cominciato ad avvolgere la vettura. Oltre ad averlo visto con i nostri occhi - ribadiscono -  è evidente che ci sia stato qualcuno a causare l’incendio perché l’auto era parcheggiata a qualche metro di distanza e invece si è praticamente ritrovata in mezzo alla strada”. 

I VETRI A TERRA. Come si vede dalle immagini, il tempestivo arrivo dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme potessero coinvolgere altre vetture o svilupparsi ulteriormente. E sono proprio le riprese amatoriali a evidenziare come a terra ci siano dei vetri rotti e come l’auto si sia trovata in mezzo alla strada già all’arrivo dei vigili del fuoco e non spostata in un secondo momento.

LA CONSAPEVOLEZZA. Resta quindi il mistero sul movente dell’incendio e il tentativo di minimizzare l’accaduto da parte dei militari dell’Arma – probabilmente per non creare ulteriore allarmismo in un momento già ‘caldo’ per la città -, va a scontrarsi con la consapevolezza dei residenti.
  • I vetri dell'auto a terra

  • Le prime immagini

di Redazione 


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