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Il Pd di Taranto, Brindisi e Lecce 'sconfessa' Emiliano: quello di Foggia resta (per ora) in silenzio

“Siamo sconcertati dalle scelte di Emiliano. Non intendiamo più essere trascinati nella baraonda di un partito in cui non vigono regole basilari di rispetto delle reciproche funzioni. Chiediamo agli organismi superiori del nostro partito di intervenire”.

LA LETTERA. Non si perdono in tanti giri di parole i segretari provinciali del Pd di Taranto, Giampiero Mancarelli, di Brindisi, Rosaria Fusco e di Lecce, Ippazio Morciano, in una lettera indirizzata al segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, ed al segretario reggente nazionale Maurizio Martina nella quale contestano apertamente il governatore regionale Michele Emiliano.

LE QUESTIONI. I rappresentanti del partito democratico, partendo da un'analisi della debacle politica delle ultime elezioni che ha visto “il crollo dei consensi elettorali soprattutto in Puglia, dove lo scarto con la media nazionale è stata di oltre il -4%” hanno assunto l'impegno – come scrivono nel testo - “di avviare la rigenerazione del Partito Democratico attraverso il coinvolgimento diretto dei circoli, accogliendo in tal modo l’invito del segretario reggente nazionale Maurizio Martina nella convinzione che, oltre la necessaria analisi post voto, occorra ritrovare la voglia e l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto il popolo del nostro partito, soprattutto nella sua dimensione politico-amministrativa in Puglia”. In tale percorso – proseguono - “di fronte alle ultime operazioni che si stanno determinando nella nostra Regione, sentiamo la necessità di comunicare, sconcertati come siamo, l’assoluta indifferenza del Governatore Michele Emiliano verso gli organi del partito democratico cui fa parte, così come l’assoluta alienazione del suo agire quotidiano da quelle che sono le istanze urgenti dei territori, l’assoluta superficialità nel tenere a mente il mandato che gli è stato affidato: il governo della Regione Puglia in primis". Tra le questioni contestate, la nomina in Aqp dell'ex sindaco di Bari, Di Cagno Abbrescia, e la gestione della sanità con il taglio dei Punti di primo intervento “Grande è stata l’amarezza – rivelano - nell’apprendere la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia a Presidente del CdA di Aqp, notoriamente uomo di destra, operazione che difficilmente sapremo spiegare ai nostri interlocutori quotidiani. In ultimo, le decisioni in tema di Ppi (postazioni primo intervento) e quelle sulle nomine dei direttori generali nella sanità, con la introduzione della nomina del management ad esclusivo appannaggio del Presidente in antitesi a quanto da noi sempre suffragato (liberare la sanità dalla politica) rappresentano una escalation incomprensibile e poco giustificabile al nostro mondo, ai nostri iscritti”.

LA RICHIESTA DI INTERVENTO. “Alle prossime elezioni regionali vorremmo essere credibili per le cose fatte, ripensando nel mondo che cambia i valori a cui siamo chiamati, ossia la giustizia, l’ambiente, gli ultimi: dalla Sanità, passando per la chiusura del ciclo dei rifiuti, la decarbonizzazione, il welfare, la spesa europea” concludono i tre segretari provinciali. “Non intendiamo più essere trascinati nella baraonda di un partito in cui non vigono regole basilari di rispetto delle reciproche funzioni. Disponibili e sempre pronti ad adempiere a pieno al nostro compito di sostenere politicamente i valori a cui si richiama il centrosinistra ed essere campanello d’allarme e compensatori dei conflitti tra cittadini e istituzioni. Chiediamo agli organismi superiori del nostro partito di intervenire sulle questioni evidenziate”.

IL SILENZIO DI FOGGIA. Una 'sconfessione' in piena regola sull'operato di Michele Emiliano, su cui non si è registrato alcun intervento da parte della segreteria provinciale del Pd di Foggia. Lia Azzarone, per ora, preferisce non commentare e attendere l'esito dell'incontro della segreteria regionale del partito in programma domani. L'unico a pronunciarsi sulla sua bacheca facebook è il componente Lorenzo Frattarolo che ritiene la lettera “più che condivisibile”. “La mia posizione personale – aggiunge - è molto critica nei confronti dell’agire del Presidente della regione. Trovo che dalla sua elezione ad oggi sia stato più preso dalla battaglia politica interna che dal desiderio di ben governare la regione. Se governi bene sono i cittadini stessi a chiederti di assumere responsabilità più importanti in futuro ma se non lo fai rischi soltanto una magra figura”.

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di Michele Gramazio


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