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“Pendolaria”, i treni secondo Legambiente: pro e contro sulle rotaie di Puglia

Pubblicato il rapporto di qualità

Ogni anno Legambiente pubblica “Pendolaria”, un rapporto sulla qualità dei trasporti (e tutto ciò che gira intorno) offerti ai cittadini. Non manca l’analisi della situazione trasporti in Puglia e, in modo particolare, nel foggiano: tante lamentele ma, anche, qualche segnale di miglioramento.

GLI ASPETTI POSITIVI. Proprio in Puglia si è registrato un aumento esponenziale dei pendolari che preferiscono le rotaie a qualunque altro mezzo di trasporto: si passa dagli 80.000 del 2009 fino ad arrivare ai circa 150.000 del 2017. Un altro successo sottolineato da Legambiente è il consolidamento della tratta Bari-Aeroporto con un tempo di percorrenza di soli 14 minuti e l’acquisto di un nuovo convoglio da 230 posti: ben 230.000 i viaggiatori che hanno scelto questa tratta nel 2017, in costante aumento rispetto al 2013. Passo in avanti registrato grazie alla creazione del biglietto integrato dopo l’accordo del 2014 tra Trenitalia, Ferrotramviaria e Ferrovie Appulo Lucane, ma frutto anche della riqualificazione degli ambienti ferroviari, con una migliore offerta di servizi al pendolare.

GLI ASPETTI NEGATIVI. Pochi treni e convogli vecchi: le lamentele “pugliesi” sono soprattutto queste. L’età media dei convogli è di 19,2 anni superiore sia a quella dei convogli utilizzati nelle regioni settentrionali che a quella dei convogli su scala nazionale. Se a tutto ciò aggiungiamo la mancanza di rinnovo anche delle infrastrutture si spiega la ragione per cui viaggiare in Puglia richiede tanta pazienza. Secondo “Pendolaria” le ragioni di queste disuguaglianze regionali nei trasporti su rotaia sono dovute agli errori commessi nelle politiche dei trasporti e nella cattiva gestione da parte delle Regioni dopo il trasferimento di tale competenza avvenuta grazie alla riforma del titolo V avvenuta nel 2001. La ciliegina sulla torta è la mancanza di investimenti: sia a livello nazionale che regionale si privilegia potenziare reti stradali e autostradali anziché quelle ferroviarie.

FOCUS SU FOGGIA. In Capitanata, dopo circa 42 anni di inattività, nel 2009 è stata riattivata e riqualificata la Foggia-Lucera, che viene gestita da Ferrovie del Gargano. Il servizio, secondo Legambiente, è di ottima qualità non solo in termini numerici (sarebbero circa 3000 i passeggeri giornalieri che usufruiscono di tale tratta con 56 corse tutto il giorno), ma soprattutto in termini di gestione tariffaria, in quanto anche qui è stato promosso l’utilizzo del biglietto integrato per treni e pullman. La situazione si capovolge per la tratta Foggia-Potenza, nella quale si registrano carrozze obsolete, con finestrini rotti e senza aria condizionata e la presenza di un binario unico. Il futuro fa ben sperare però, in quanto sono in atto lavori per la riqualificazione della tratta con uno stanziamento di fondi pari a 200 milioni di euro.

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