Foggia tra riformisti e socialisti: "Un cartello europeista
per contrastare l’ondata sovranista"
L’esigenza politica di un “cartello” di forze antisovraniste che non esaurisca la sua funzione dopo le elezioni europee è stato il leitmotiv dell’incontro organizzato alla “Festa provinciale dei Riformisti” di Foggia venerdì 26 ottobre alla “Vineria Bolla”, dai socialisti del PSI di Capitanata. “Italia, Mezzogiorno, Europa - Una proposta riformista per il futuro!” il tema portante su cui si sono confrontati i partecipanti, moderati dal giornalista Enrico Ciccarelli.
GIOCARSI IL FUTURO. Il segretario cittadino di Foggia, Leonardo De Santis, nell’accogliere gli ospiti, ha tenuto a sottolineare come questo appuntamento sia il punto di inizio di una forte aggregazione antisovranista a Foggia, capace di costruire una alternativa politica e culturale possibile anche nel capoluogo dauno, chiamato a rinnovare il governo comunale. Il segretario provinciale socialista, Michele Santarelli, ha evidenziato il rischio per i socialisti di “giocarsi il futuro” con le prossime elezioni europee, se non si riesce a ritrovare coesione ed unità dentro e fuori il campo della sinistra europea.
IL “CARTELLO”. Luigi Iorio, componente della segreteria nazionale PSI, ha insistito sulla necessità di un “cartello” non solo elettorale ma politico, che schieri le forze europeiste, il PD e una seconda lista laica, socialista, liberale, nel confronto aperto con le aggregazioni sovraniste. Il faro sarà il PSE con le forze giovanili dei partiti socialisti europei, che a Bruxelles terranno a breve un seminario per costruire la nuova Europa.
IL CORAGGIO. “Occorre ritrovare coraggio – ha sottolineato Piercamillo Falasca, consigliere nazionale di ‘+ Europa’ - per affermare i valori ed i diritti di libertà, di uguaglianza, di democrazia, sfidare la corrente e contrastare l’ondata populista. L’Europa unita si è dotata di un’assemblea elettiva che non ha uguali nel mondo, l’Europa dei burocrati è una bufala politica”.
L’IDEA DELL’EUROPA. Infine, Massimo Paolucci, eurodeputato di Socialisti&Democratici, ha orientato il problema dell’Europa individuandolo in un problema politico: “la prima riforma da fare è affidare maggiori poteri al Parlamento europeo, per metterlo in grado di decidere. Occorrono Bilancio comune e regole comuni bancarie, fiscali, del mercato del lavoro, perché non basta la moneta unica. Di fronte alla globalizzazione il ruolo dell’Europa rischia di diventare quello della damigella servile delle grandi potenze, che ritornano con gli stati nazionali che dall’interno (come sta avvenendo in Italia, ma non solo) indeboliscono e minano l’idea stessa di Europa”.
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