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“Pescatori di uomini”: a Torre Guiducci, il Presepe Vivente di Emmaus

Lunedì 26 dicembre e venerdì 6 gennaio, Via Manfredonia km 8, la rappresentazione

“Il nostro mar Mediterraneo, ricco di storia, cultura, tradizioni e fede, è diventato pieno di uomini e donne da ‘pescare’. Ogni giorno questa nuova pesca ci porta a riva centinaia di persone. Dal centro e dal nord dell’Africa, dalla Siria e dal Pakistan e da tanti altri luoghi”. Dalle parole di don Vito Cecere, tutta l’ispirazione di un appuntamento ormai consueto, organizzato dalla comunità di Emmaus e tanto atteso dalle famiglie: il Presepe vivente.

PESCATOR DI UOMINI. Quest’anno, infatti, la manifestazione ha un titolo inequivocabile che forse, tra tutti i messaggi evangelici, è quello che meglio sintetizza l’enorme impegno messo in atto in questi anni dagli uomini e dalle donne che collaborano e lavorano al progetto comunitario. Pescatori di uomini: questo, pertanto, il nome dato alla decima edizione della rappresentazione del Presepe Vivente di Emmaus, riprendendo la metafora di Gesù di Nazareth che, come sottolinea don Vito, “ha voluto affidare a dei semplici pescatori la grande missione di portare la buona notizia del regno di Dio a tutti gli uomini e donne del mondo”. La manifestazione avrà luogo al Villaggio Emmaus, in contrada Torre Guiducci (Via Manfredonia, km 8), lunedì 26 dicembre e venerdì 6 gennaio 2017, dalle ore 16.00 sino alle ore 20.00 (ingresso libero). Art director della performance: Matteo La Torre. Ad interpretare le scene del presepe, va sottolineato, saranno gli accolti della comunità Emmaus, i migranti e i volontari. 

NON SOLO RAPPRESENTAZIONE, ANCHE RIFLESSIONE. Una rappresentazione suggestiva e carica di significato, dunque, assolutamente in “carne e ossa”, proprio come nelle precedenti edizioni, con un percorso ricreato ad hoc all'interno degli ambienti della Fattoria Didattica, per l’occasione animata da tutti i tradizionali personaggi del presepe, animali compresi. Al gesto sacro però, si accompagna anche la volontà – insita nell’intitolazione dell’iniziativa stessa – di suscitare momenti di riflessione, nel pieno spirito di condivisione e apertura da sempre praticato da Emmaus e, in modo particolare, ricalcato dalle parole di Don Vito Cecere, una delle anime della comunità: “Bagnati, nudi, affamati e disperati, ma con il grande sogno di una vita possibile – il riferimento è a quegli uomini e quelle donne che mettono a rischio la loro vita per tentare tragiche traversate via mare – nei loro occhi ancora i riflessi della guerra, dello stupro – continua Don Vito – c’è la paura di non sapere cosa aspettarsi. Occhi che si fanno sempre più grandi e sorridono ad una vecchia bici su cui salgono e pedalano per giorni interi, come se fosse il dono più grande e prezioso al mondo. Peschiamo uomini. Peschiamo donne. Cerchiamo di ricordare i loro nomi”.

di Redazione 


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