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Pubblica illuminazione, l'assessore Bove replica a Marasco: “Procedura completamente regolare”

“Il capogruppo del Partito Democratico, Augusto Marasco, in modo strumentale, anche se legittimo, pone una serie di interrogativi e dubbi circa la correttezza del percorso amministrativo relativo al progetto di finanza per la gestione dell’illuminazione pubblica. Lo ha fatto in Consiglio comunale, all’atto di approvazione della deliberazione, e lo ripete facendosi promotore di diversi esposti-denuncia sul tema. La questione, per la sua complessità, impone inevitabilmente diverse precisazioni.

PRIC: ATTO DI PROGRAMMAZIONE OPPURE NO?. Dopo le denunce di illegittimità che hanno spinto Marasco a depositare un esposto al prefetto e interessare Corte dei conti e Anac, l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Foggia, Antonio Bove, interviene sulla questione per contestare i rilievi. Punto cruciale della contesta è la qualificazione o meno del Piano regolatore per l'illuminazione come atto di programmazione, così come sostiene Marasco, oppure no. Nel primo caso, codice degli appalti alla mano, sarebbe vietato approvare un project financing proposto dal privato.

“E' UN ATTO DI PIANIFICAZIONE”. La pensa diversamente Bove. “Il primo punto che merita un chiarimento – precisa l'assessore - è quello relativo alla presenza di un atto di programmazione – che Marasco identifica appunto nella deliberazione di Consiglio comunale del 22 dicembre 2015 – che avrebbe reso impossibile procedere adottando lo strumento del progetto di finanza, che, com’è noto, può essere utilizzato esclusivamente per le materie sprovviste di atti di programmazione. Ebbene, né il PRIC, che è atto di pianificazione, né il dispositivo della deliberazione con cui si demandava al Servizio Lavori Pubblici la predisposizione di tutti gli atti tecnici al fine di bandire l’affidamento del servizio di gestione dell’intero impianto e della fornitura di energia elettrica – chiarisce Bove - possono essere considerati provvedimenti di programmazione. Proprio il dispositivo della deliberazione del Consiglio comunale del dicembre 2015, in particolare, a nostro avviso possiede valenza quale atto di indirizzo, ovvero, come detto, di pianificazione. Lo strumento di programmazione al quale va fatto riferimento nel Codice dei Contratti e dei Servizi, infatti, è il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, che, prima della presentazione della proposta progettuale del privato, non conteneva alcuna indicazione esplicita di ordine programmatorio. E non potrebbe essere diversamente, giacché non possono bastare una cifra ed una tempistica nel dispositivo di una deliberazione di Consiglio comunale per configurare un provvedimento di programmazione, che per essere tale ha bisogno evidentemente di una serie di atti conseguenti di carattere tecnico.

“PROCEDURA REGOLARE”. “Fatta questa premessa – continua l'assessore ai lavori pubblici - appare del tutto legittimo, nonché coerente con le recentissime modifiche apportate al Codice degli Appalti, il ricorso alla procedura per il progetto di finanza. Da questo punto di vista non era necessario procedere ad una revoca formale della deliberazione del Consiglio comunale del 22 dicembre 2015, non essendo ostativa rispetto alla strada che l’Amministrazione e l'Assemblea consiliare, a distanza di più di un anno, hanno deciso di percorrere e non essendosi completata la procedura in cui essa era inserita, non essendo stata bandita alcuna gara per l’affidamento del servizio. La sua revoca – o sarebbe meglio dire il suo superamento –, peraltro effettuata dallo stesso organo che ha deliberato in ambedue le circostanze, ossia il Consiglio comunale, è avvenuta implicitamente con l’approvazione della deliberazione inerente il progetto di finanza, soprattutto alla luce del fatto che la questione sollevata dal capogruppo Marasco è stata ampiamente dibattuta in Aula nel corso della seduta. Siamo quindi assolutamente sereni conclude - circa la regolarità del percorso seguito e degli atti adottati. Naturalmente siamo pronti a fornire in qualsiasi momento ed in ogni sede ulteriori chiarimenti di carattere tecnico-amministrativo. Nessuna scelta impropria o grossolani errori. L’Amministrazione comunale, al contrario, dopo anni di immobilismo ha finalmente assunto una decisione operativa finalizzata a superare la gestione deficitaria e dannosa del sistema degli impianti di pubblica illuminazione, con la beffa di un costo dell’energia pagato a peso d’oro dai foggiani, che abbiamo ereditato dal governo della città di cui Augusto Marasco è stato parte e dal partito e dalla coalizione di cui egli è espressione”.

di Redazione 


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