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“Ti Racconto una canzone”, le cantastorie di Domenico La Marca tra vita e speranza

«Il mio incontro con il sociale é iniziato quando, all’età di sedici anni – racconta - con una chitarra animavo i diversi reparti della casa di risposo di Borgonovo, vicino Piacenza. La musica ha sempre accompagnato la mia attività di animatore, per poi diventare uno strumento per raccontare e raccontarsi». Domenico La Marca conosce bene l’importanza delle parole, del peso che hanno, della gioia o del dolore che a seconda del loro utilizzo possono dare. Includere, accogliere, sognare, integrare, aiutare, conoscere, crescere, sperare e tante altre. Tutte parole che in qualche modo danzano intorno al mondo delle tematiche sociali. Perché Domenico La Marca lavora da più di venti anni nel settore sociale, con l’associazione Comunità sulla strada di Emmaus, occupandosi principalmente di immigrazione, di detenuti, malati di Aids, minori e minori stranieri non accompagnati. 

LO SPETTACOLO MUSICALE. Ma da qualche tempo ha ripreso in mano la chitarra e la voglia di rincorrere le parole per rimetterle insieme, per unirle alla musica, per raccontare quello che conosce, quello che vede, quello che la sua esperienza di animatore culturale e sociale gli insegna quotidianamente. E’ da qui che è nato lo spettacolo “Ti Racconto una canzone”, che Domenico La Marca ed il gruppo folk di Pietramontecorvino Terra Mia porteranno in scena sabato 3 febbraio, alle 17.30, presso la palestra della scuola elementare in via Piave, a San Paolo di Civitate. Il progetto nasce proprio da un’idea di Domenico La Marca, autore dei testi e delle musiche delle canzoni, arrangiate dalla formazione dei Terramia. 

IL PROGETTO SOCIALE. «Il mio incontro con il sociale é iniziato quando, all’età di sedici anni – racconta Domenico - con una chitarra animavo i diversi reparti della casa di risposo di Borgonovo, vicino Piacenza. La musica ha sempre accompagnato la mia attività di animatore, per poi diventare uno strumento per raccontare e raccontarsi». Domenico prende appunti, scrive di getto, mette in musica le storie che incontra lungo il suo percorso di operatore sociale. Sono storie che affrontano dolore, sofferenza, ma che al tempo stesso si aprono alla speranza di una vita migliore. «Ho ripreso a scrivere quasi come terapia - spiega La Marca - forse per poter rileggere quanto vivevo nel mio lavoro nella mia vita personale. Per mestiere o per passione mi prendo cura delle persone, di quelle vite che spesso sono come un fiume in piena e hanno bisogno solo di essere direzionate. Prendersi cura degli altri vuol dire soprattutto ascoltare quelle grida di silenzio e aiutare l’altro a dare un senso alla propria storia. I brani proposti (musica e racconto) nascono da incontri con queste persone e parlano di solitudini, barriere, frontiere, esistenze piene di cicatrici, che possono aiutarci a trovare insieme il filo di Arianna per uscire dal labirinto nel quale siamo chiusi verso luoghi aperti, da dove con consapevolezza (senza rinunciare ad un pizzico di utopia e ironia) possiamo immaginare vite future». 

TERRAMIA. A sostenere Domenico La Marca in questo progetto non potevano che essere “I Terramia”, gruppo folk dell’omonima associazione culturale che nasce dalle esperienze tradizionali della cultura musicale popolare di Pietramontecorvino, piccolo borgo dei Monti Dauni. Un gruppo impegnato da tanti anni anche nel sociale, contribuendo con la loro musica a raccogliere fondi per importanti progetti sociali e culturali. I componenti del gruppo hanno fatto propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case, e adesso sono impegnati a tramandarla e divulgarla. La band è composta da Peppe Mammollino (batteria), Nico Ippolito (voce e tamburello), Domenico Palumbo (percussioni), Luis Ledonne (basso), Paolo De Luca (tastiera), Filomena Di Nucci (voce), Claudio Guerrieri (chitarra e voce), Teo Tosques (chitarra), Giovanni Colesanto (Fisarmonica-Sax). 
Emiliano Moccia (SpazioSociale.it)

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