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Reddito garantito, firmano la proposta di legge e vogliono i 600 euro

Hanno chiesto i soldi al Comune

Volevano i 600 euro mensili. E li volevano subito, immediatamente. Perché avevano firmato, avevano messo il loro nome e cognome in calce al modulo della raccolta firme per la ‘Proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del Reddito Minimo Garantito'. Quella firma, per alcuni, voleva significare solo una cosa: che i soldi li avrebbero dovuti incassare quanto prima. Che ne avevano diritto, come quando si mettevano in tasca i denari del reddito minimo di inserimento. Per questo, in diversi sono saliti al Comune di Foggia per chiedere quanto dovuto. Ma hanno preso d’assalto anche l’assessorato alle Politiche Sociali di via Fuiani. E non è stato facile chiarire l’equivoco, se di equivoco si è trattato. Quella che hanno sottoscritto, infatti, era solo una ‘Proposta di legge’. Quella promossa a livello nazionale dal ‘Comitato Promotore Reddito Minimo Garantito’, che dal 27 novembre all'11 dicembre è stato possibile firmare anche a Foggia presso l’ufficio di Segreteria Generale di Palazzo di Città.

IL SOSTEGNO ECONOMICO - Secondo i promotori della Proposta di legge, che molto probabilmente sarà “presentata nella prossima legislatura dato l’imminente scioglimento delle Camere”, il reddito minimo garantito “ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico”. Sostegno economico da destinare a “inoccupati, disoccupati, precariamente occupati che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego”. In pratica, “l’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili”. Ed è da qui che è partito l’equivoco. Perché molti di coloro che hanno firmato la Proposta di legge nei giorni scorsi, giovani, adulti ed anziani, erano certi che quei 600 euro avrebbero dovuto iniziare ad incassarli già da questo mese. E così, sia al Comune sia all’assessorato hanno dovuto faticare non poco per spiegare il senso dell’iniziativa e calmare lo stato di agitazione. Che in questo momento di particolare disagio economico e sociale registra già dei livelli allarmanti.

 

di Redazione 


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