Regionali, Repubblica boccia la candidata che voleva “rompere il c… a Seccia”
In appoggio a Emiliano presidente
Condannata in primo grado, poi assolta. Dalla vicenda penale ne è uscita ‘’pulita’’, un po’ meno dalle intercettazioni ambientali e da vari sfoghi in carcere. È per questo che la vicenda di Carmela Cenicola, 42 anni, è balzata agli onori della cronaca nazionale. Candidata di "Noi a Sinistra per la Puglia" (lista “vendoliana” in appoggio a Michele Emiliano), la Cenicola è sorella di Vincenzo, condannato a 8 anni e mezzo per omicidio.
LA VICENDA. Le colpe dei padri (e dei fratelli) non possono – e non devono - ricadere sui figli (e le sorelle). Ma c’è un motivo se la sua storia è finita nel calderone degli “impresentabili”, del quotidiano La Repubblica, con un articolo dal titolo pesante: “La sorella del killer finisce nella lista di Vendola”. Secondo una sentenza emessa meno di un anno fa dai giudici della Corte d'Appello di Bari – scrive il quotidiano nazionale - il 26enne Fabrizio Pignatelli fu ucciso dal giovane Vincenzo Cenicola in seguito a una "guerra" di potere per il controllo criminale del territorio.
LE MINACCE. Anche l’attuale candidata, però, come spiega Repubblica, fu coinvolta nei fatti e si ritrovò imputata con l'accusa di minacce, da cui venne assolta. A far rumore, ancora oggi, sono però le parole della Cenicola. Secondo la ricostruzione di Repubblica, ecco cosa affermò la Cenicola a proposito del magistrato Domenico Seccia, ex procuratore di Lucera, durante la visita al fratello e al figlio Alberto, allora detenuti in carcere: "Seccia ce l'ha con noi, ha detto che vuole schiacciare i Cenicola sotto i piedi... - grida nel carcere di Ariano Irpino l'ottobre del 2011, senza sapere di essere intercettata - gli avessimo rotto il c... a quello".
SOTTO PROTEZIONE. Due anni dopo, l'attacco fu per il pubblico ministero Alessio Marangelli. "Se io avessi una pistola e non avessi nulla da perdere, per le cattiverie che sta facendo gli sparerei in fronte davanti a tutti quanti". Seccia e Marangelli finirono, poi, sotto protezione, per le minacce dei fratelli di Carmela, Vincenzo e Michele, avanzate anche nelle aule di giustizia.
IL BIGLIETTO DA VISITA. Di tono completamente opposto il
breve biglietto da visita che Noi a Sinistra per la Puglia ha dedicato alla
Cenicola in fase di presentazione delle candidature: “Nata a Lucera il 20
agosto 1971, madre di due figli, lavora da 21 anni ed è oggi coordinatrice di
una impresa di pulizie. Carmela è una compagna che proviene dal mondo del
lavoro, che si è fatta da sé, che è sempre andata avanti con le proprie forze,
credendo nei valori della solidarietà e della giustizia sociale. Una donna, una
lavoratrice che si è resa disponibile ad essere la 'voce' e la rappresentanza
delle migliaia di donne e uomini 'comuni' che una certa politica pare aver
dimenticato”.
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