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Sanità, in Puglia niente più liste d’attesa. Laboratori attivi fino a mezzanotte

Il provvedimento adottato dalla Giunta regionale

Niente più logoranti liste d’attesa per sottoporsi a servizi di radiografia e diagnostica. Almeno nelle intenzioni e sulla carta. Perché a partire dal mese di gennaio e fino a quello di maggio, in via sperimentale, i laboratori lavoreranno dalle 8 alle 20, con prolungamento fino alle ore 24, per smaltire le liste di attesa, con apertura anche il sabato e la domenica. Lo ha stabilito la Giunta Regionale pugliese, individuando anche le analisi strumentali oggetto dell’accordo siglato con i sindacati le ‘grandi macchine’ e i laboratori dotati soprattutto di apparecchiature radiografiche e diagnostiche.

LE ANALISI DA EFFETTUARE Visita cardiologica, endocrinologia, oculistica, mammografia (escluso screening), Tac torace, Tac addome superiore, inferiore e completa, Risonanze magnetiche cervello, tronco encefalico, pelvi, prostata, vescica, muscoloscheletrica, colonna vertebrale. Ecografia capo e collo, ecocolordopler cardiaca, dei tronchi sovra aortici, dei vasi periferici, ecografia addome, ecografia mammella, colonscopia, sigmoidoscopia, esofagogastroduodenoscopia, elettrocardiogramma, Holter, elettrocardiogramma da sforzo, fondo oculare, elettomiografia. Queste, dunque, le analisi previste nell’accordo presentato dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e dall’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile.

LA SPERIMENTAZIONE “E’ uno dei provvedimenti più attesi dal sistema, non solo dalla classe medica, ma anche dai cittadini – dice l’assessora Gentile – che con il piano di rientro hanno dovuto sopportare l’allungamento delle liste d’attesa. Abbiamo individuato gli esami più rilevanti, scandagliando le liste di attesa delle Asl e dei Policlinici, trovando gli esami per i quali l’attesa poteva superare i 60 giorni previsti dalla legge. L’accordo siglato con i sindacati dei medici è un supporto che ci consentirà dal prossimo anno una sperimentazione per l’accesso dei cittadini in ospedale per gli esami dalle 8 alle 20, 7 giorni su sette. E dal lunedì al venerdì anche fino a mezzanotte. Per consentire l’abbattimento delle liste d’attesa abbiamo lavorato con i Direttori Generali per ripulire, tramite il recall organizzato, le liste. I pazienti – ha concluso la Gentile - saranno richiamati rispettando l’ordine cronologico di domanda: dalle 20 alle 24 saranno concentrati i pazienti che risultano prenotati oltre il 61° giorno di attesa”.

QUASI 12MILIONI PER I PRIMI 6 MESI Come sarà sostenuto l’intervento? “Le risorse per il primo semestre del 2014 – prosegue la Gentile – sono di 11,7 milioni di euro per pagare le prestazioni aggiuntive. Ma non retribuiremo i professionisti solo in base alle ore di lavoro straordinario, ma in base alle prestazioni effettuate, al numero di esami fatti. In più attingeremo al 5% del fondo per l’abbattimento delle liste di attesa. Entro maggio la verifica del piano”. Vendola, inoltre, evidenzia che “la delibera sull’abbattimento delle liste d’attesa è la più strategica di questa fase di riqualificazione del sistema sanitario pugliese Non è possibile immaginare – conclude il presidente - che le grandi macchine per la diagnostica lavorino poche ore al giorno e che invece si allunghino le liste dei cittadini che hanno diritto di sapere se hanno una malattia oppure no. È per noi un impegno forte che di giorno in giorno rilanceremo cogliendo tutti gli elementi del sistema sanitario che meritano di essere bombardati da una guerra di cambiamento. Bisogna voltare pagina. Ci stiamo provando con tutte le nostre forze”.

PDL: BUFALA PRE-ELETTORALE Ma per il presidente del Gruppo consiliare PdL alla Regione, Ignazio Zullo quella presentata dalal Giunta si inserisce come “ammaliante bufala pre-elettorale di Vendola. Questa volta è toccata alle liste d’attesa nelle prestazioni sanitarie, allungatesi all’infinito in questi rovinosi anni di malgoverno e/o di non governo vendoliano, per le quali pare che all’improvviso, sia pur con quasi nove anni di ritardo, si sia scoperto ‘l’uovo di colombo’, ossia l’allungamento degli orari di lavoro”. Per Zullo, dunque, “questa genialata cozza con due amare ma ineludibili realtà: la prima è che essa dovrebbe ulteriormente sovraccaricare strutture che già fanno fatica a reggere gli orari normali di lavoro, per il depauperamento delle risorse umane dovuto al blocco del turn-over, propinatoci a seguito degli errori del Governo-Vendola che lo hanno indotto ad implorare il ‘piano di rientro; la seconda attiene alla qualità delle prestazioni, che non potrebbe non scadere pericolosamente a seguito di un allungamento degli orari di servizio dopo turni già massacranti”.

di Redazione 


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