Scuola “De Sanctis”, il Comune rassicura: “Allarmismi infondati, sui social network teorie assurde”
Fugate le voci di una demolizione dell’edificio in favore di nuove abitazioni
“Sono assolutamente infondate le fantasiose ipotesi formulate dopo l’inizio dei lavori, che vorrebbero la scuola destinata alla demolizione per lasciare spazio a edifici destinati a civili abitazioni”. È quanto si legge nel comunicato stampa diramato da Palazzo di Città, volto a smentire eventuali voci comparse soprattutto sui social network in merito alla nuova destinazione d’uso del plesso della scuola media De Sanctis dove, da qualche giorno, sono ripresi i lavori per riaprirla definitivamente (LEGGI).
NON SORGERANNO ABITAZIONI AL POSTO DELLA SCUOLA. “I lavori che sono iniziati lunedì scorso sono la normale evoluzione di una procedura di messa in sicurezza avviata negli anni passati dal Comune, mediante la richiesta di finanziamenti ministeriali”. In sostanza, dal Comune smentiscono soprattutto la voce che vorrebbe una parte dell’edificio scolastico destinato ad ospitare, dopo la demolizione, nuovi edifici atti ad accogliere abitazioni civili. “L’ala sud del complesso, che presentava i problemi statici più seri – spiegano a tal proposito da Palazzo di Città – sarà demolita per essere ricostruita nelle stesse forme e volumetrie e la destinazione resterà quella originaria. In più, nei prossimi mesi – si legge ancora – saranno avviati anche lavori di adeguamento alle normative sulla sicurezza e di messa a norma dell’impiantistica dell’aula magna e della palestra dello storico istituto foggiano”.
SMENTITO ANCHE IL PERICOLO AMIANTO. Infine, il Comune si affretta a fornire un’altra smentita, non meno importante: “Tutto si sta svolgendo con regolarità – si legge nel comunicato – e si è rivelata priva di fondamento anche la notizia di eventuali elementi architettonici in amianto emersi nella fase di demolizione. L’ennesimo episodio che evidenzia la necessità di valutare con attenzione la fondatezza dei messaggi – concludono dal Comune – raccogliendo informazioni da enti e persone coinvolte, approfondendo e incrociando le verifiche prima di lanciare sui social network teorie assurde e immotivate”.
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