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"Piccoli giornalisti crescono": il primo articolo premiato è della III B dell'I.C. "Santa Chiara - Pascoli - Altamura" IL CONCORSO

Avvicinare i giovani al giornalismo e all’arte del raccontare i fatti quotidiani, tramite l’attività di comunicazione, per favorire la formazione e lo sviluppo delle coscienze. E' questo l'obiettivo della prima edizione del concorso giornalistico per ragazze e ragazzi della terza classe delle scuole medie della provincia di Foggia, promosso dalla redazione del giornale scolastico ilSottosopra dell’ITE B. Pascal di Foggia in collaborazione con Foggia Città Aperta. In questa prima edizione il Premio avrà una cadenza mensile e, per dicembre, era stato scelto come tema "l’amicizia".  Sono risultati vincitori gli alunni della classe III B dell'I. C. "Santa Chiara - Pascoli - Altamura" di Foggia: Barbara Cognetti, Giosuè Forchignone, Vittorio Imperiale, Francesco Morese, Francesco Paolo Viggiano, Rongjie Wu. Nei prossimi giorni nella presidenza dell’ITE Pascal avverrà la premiazione. L’articolo vincitore parteciperà anche al premio finale. Intanto ricordiamo il tema del mese di gennaio: “La buona politica è a servizio della Pace”. Sollecitati dal recente appello di Papa Francesco, i ragazzi potranno essere aiutati per la stesura degli articoli proprio dal documento papale.

L'ARTICOLO VINCITORE DI DICEMBRE. 

Lukosfilìa: la crasi dell’amicizia

Quid dulcius quam habere, quicum omnia audeas sic loqui ut tecum?, così scriveva già nel 44 a. C. l’oratore latino Cicerone nel Laeluis de amicitia. Pare che, a distanza di secoli, si possa essere ancora d’accordo con lui se, nel delineare un identikit di un amico, si pensa ad una persona con cui confidarsi liberamente, a cui affidare ogni cosa, sicuri che custodirà le nostre confidenze più intime e i nostri segreti, senza mai giudicarci. Questo rapporto deve essere basato sulla sincerità, sulla fiducia e sul rispetto reciproco, da coltivare nel tempo. L’amico è un porto sicuro, dove potersi ancorare nei momenti più bui e trovare conforto e protezione come nel grembo materno. In che modo costruire questo legame lo spiega la Volpe al Piccolo Principe nel celebre racconto di Antoine de Saint-Exupéry, quando decide di farsi “addomesticare” siglando un rapporto di unicità reciproca. Eureka: chi trova un amico trova un tesoro!

Ma è così naturale trovare un amico? Sui social sembrerebbe proprio di sì, anche se quello stesso click viene usato indifferentemente per “accettare” o “eliminare” gli amici virtuali: Bauman la definisce “amicizia liquida”. E anche Hobbes avrebbe qualche dubbio sulla genesi del sentimento, se la nostra interpretazione del suo Homo homini lupus è corretta. I recenti fatti di cronaca ne danno conto: i diffusi attacchi terroristici sono il segnale evidente di chiusura e rifiuto nei confronti dell’altro, inteso come diverso. L’accoglienza, in una società multietnica come la nostra, va disciplinata e regolamentata. Eppure, nella società filantropica del Settecento, il desiderio di guardare all’altro come ad un fratello è stato talmente urgente da essere sancito con il sangue della Rivoluzione francese, che segna una tappa fondamentale nella nostra Storia e pone i suoi ideali (liberté, fraternité, egalité) alla base delle costituzioni degli Stati moderni.


di Redazione 


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