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E ora anche il Foggia diventa "merce elettorale"...

Merce elettorale. Sta diventando questo, nelle ultime ore, il futuro del Foggia calcio. Non che sia una novità: in una città come questa, dove la passione per il calcio muove e smuove migliaia di persone, è praticamente ovvio che gli interessi si mescolino e che in una situazione così complessa e complicata, a due mesi dalle elezioni, c’è chi voglia recitare il ruolo da protagonista per le sorti della società rossonera. 

LE ELEZIONI. Le difficoltà societarie sono, ahinoi, note. (Leggi: Tante voci sul Foggia calcio, ecco i conti reali. Fares: “Situazione complicata che dobbiamo risolvere”). La situazione deficitaria della classifica acuisce il momento di tensione legato alla squadra e, nonostante i tentativi di non destabilizzare l’ambiente, gli stessi calciatori rossoneri hanno contribuito a mettere in piazza l’attuale momento. E la politica che fa, ci si chiede spesso in questi casi. La politica, sostanzialmente, gongola. Perché le difficoltà del Foggia calcio, in questo momento, rappresentano una manna per candidati, partiti e politicanti che trasformeranno i prossimi ottanta giorni in due mesi e mezzo di trattative(pre)elettorali. 

LO STADIO. E il Foggia calcio entra a gamba tesa sulle questioni ordinarie, complice l’amore della piazza per la propria squadra. L’attuale sindaco di Foggia, Franco Landella, nella sua recente campagna elettorale, ha fatto dell’ampliamento dello stadio Zaccheria uno dei suoi vanti. Vero che il gioiello di via Gioberti è tornato ai vecchi splendori, ma l'ampliamento è rimasto sostanzialmente a metà e ancora oggi le partite casalinghe si giocano grazie ad apposite ordinanze dello stesso sindaco. I lavori sono al palo e la commissione di vigilanza non si riunisce dallo scorso 12 settembre. Detto questo, va riconosciuto al primo cittadino il merito di aver contribuito all’approdo ai vertici della società dei fratelli Sannella ai quali ha sempre assicurato supporto, nonostante qualche momento in cui la luna di miele sembrava giunta al termine. Ora, proprio nell’ultima settimana, il sindaco è entrato nella discussione e nell’ormai celebre intervista concessa a Teledauna (poi, in parte, ritrattata) ha fatto emergere le difficoltà del sodalizio rossonero e ha lanciato la sua idea di azionariato popolare. Voleva essere un gol, si è trasformato (quasi) in un’autorete, con un salvataggio sulla linea. 

IL FUTURO. Ma il sindaco ha contribuito a squarciare il velo di silenzi che regnava sul futuro della società e ha cercato di anticipare tutti sul tempo, portando la questione sul campo della politica. È a questa classe, oltre ovviamente a quella imprenditoriale, che i tifosi ora guardano con attesa. E i politici sanno di avere un tesoretto tra le mani. La passione per la squadra è un impressionante motore in città e c’è chi ormai si fionda su qualsiasi vicenda. Un esempio? Il “ricorso gerarchico” di Antonio Vigiano. Il consigliere comunale della Lega ha annunciato il reclamo contro il decreto del Prefetto della Provincia di Lecce che ha inibito la trasferta dei tifosi foggiani in occasione del match di sabato. “Da cittadino e tifoso foggiano, prima ancora che da rappresentante istituzionale - ha scritto -, ho ritenuto opportuno presentare quest'oggi ricorso gerarchico avverso il decreto del Prefetto della Provincia di Lecce affinché sulla questione possa esprimersi il Ministro degli Interni, che spero voglia fare un gradito regalo a noi tifosi foggiani e a tutta la città di Foggia, ingiustamente penalizzata”. Peccato, però, che Vigiano parli dello Stadio della Vittoria come teatro della gara. Avvisatelo, prima che da rappresentante istituzionale si voglia fiondare allo stadio, perché sbaglierebbe impianto e città…

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di Redazione 


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