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Sfruttamento dei lavoratori, arrestati imprenditore agricolo e caporale

L'operazione dei Carabinieri di Zapponeta

I Carabinieri della Stazione di Zapponeta hanno tratto in arresto in flagranza di reato per intermediazione e sfruttamento del lavoro (caporalato) il 53enne P.S., imprenditore agricolo, e il 41enne bulgaro P. Y. bracciante agricolo.

IL CAMPO. Il 4 maggio i Carabinieri di Zapponeta in una strada in agro di Manfredonia località Fonterosa avevano notato un insediamento rurale abitato da numerose famiglie bulgare con bambini che occupavano quelle baracche in condizioni igienico-sanitarie pessime. Nel cortile erano stati notati anche dei veicoli con targa bulgara i cui certificati assicurativi erano risultati tutti intestati ad un cittadino bulgaro dimorante in loco e presente al momento del controllo, che veniva identificato in P.Y.

L’IMPRENDITORE. L’immobile rurale era di proprietà del loro datore di lavoro, tale P. S., titolare di un'omonima azienda agricola, il quale lo aveva concesso in comodato gratuito con il sostenimento delle spese relative ai consumi elettrici dell’utenza. A quel punto sono scattati i controlli dei Carabinieri che hanno notato che ogni mattina dall’insediamento di proprietà dell’imprenditore partivano i cittadini bulgari prelevati e condotti da P.Y. fino all’azienda, per poi effettuare il percorso a ritroso nel pomeriggio.

L’INTERVENTO. A quel punto Carabinieri hanno quindi deciso di intervenire al fine di porre fine alla commissione del reato di sfruttamento del lavoro oggi previsto punito dal novellato art. 603 bis. Al momento dell’intervento nell’azienda agricola erano presenti il titolare della ditta, P.S., unitamente a P. Y., conducente e proprietario dei mezzi di trasporto dei lavoratori adibiti alla raccolta degli asparagi. P. Y., alla vista dei Carabinieri ha tentato di disfarsi del proprio borsello che teneva a tracolla, nell'illusoria speranza di impedire ai militari di trovare il suo "brogliaccio", e cioè la contabilità per ciascuno dei lavoratori di date, orari di lavoro, somme dovute e quant'altro potrà dimostrarne lo sfruttamento.

NOVE ORE AL GIORNO. Presunti autori del reato e lavoratori presenti sono stati quindi sentiti presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Manfredonia e lì si è accertato che quasi tutti erano stati reclutati dal loro parente P.Y, e che erano impiegati dal mese di marzo scorso nella raccolta degli asparagi mediamente per otto-nove ore al giorno, dalle ore 06.00 circa alle ore 15.00 circa per il corrispettivo di circa 4,50 euro all’ora. E' inoltre emerso inoltre che l’alloggio nel campo era imposte a pena di allontanamento e di licenziamento. Presso il consulente del lavoro del P.S. sono anche state acquisite le buste paga di alcuni dei lavoratori assunti, da cui è emersa una discrepanza nella registrazione delle giornate lavorative rispetto a quanto dichiarato dagli stessi lavoratori. Nel mese di aprile per ogni lavoratore assunto sono infatti risultate denunciate soltanto due giornate lavorative, per un importo medio mensile di 107,00 euro. Al momento del controllo poi, una lavoratrice è risultava essere minorenne.

I PROVVEDIMENTI. I due furgoni e la documentazione rinvenuta all’interno del borsello sono stati posti sotto sequestro e messi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che, informata dei fatti e dell’arresto in flagranza di reato di P.S. e P.Y. ne ha disposto la traduzione in carcere.

di Redazione 


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