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Gli "Sguardi" di Omar Galliani pronti a conquistare Foggia

La mostra nella Contemporanea Galleria d’ Arte di Giuseppe Benvenuto

Conosciuto e apprezzato a livello internazionale per l’uso monumentale del disegno e per i volti femminili ombreggiati, Omar Galliani sarà a Foggia il prossimo 24 novembre per inaugurare “Sguardi”, la personale che sarà allestita presso la Contemporanea Galleria d’ Arte di Giuseppe Benvenuto. L’allestimento sarà aperto al pubblico, in viale Michelangelo n. 65, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.30 tutti i giorni, inclusi i festivi, fino al 6 gennaio 2019. L’ingresso è gratuito. 

LE OPERE. Il percorso espositivo comprende venti opere su tavola, alcune delle quali di dimensioni monumentali, realizzate dagli anni Novanta a oggi. “Per disegno si intende, solitamente, una serie di tratti realizzati con diverse tecniche su fogli di carta – evidenzia Giuseppe Benvenuto, che ha ideato e progettato mostra -. Galliani invece appone i suoi segni su una tavola di legno che ha un suo proprio modo di reagire alla pressione della mano dell’artista, capace di offrire una particolare texture molto originale. Ed è proprio da vicino che si possono apprezzare le tracce della fibra e del lavoro di levigazione effettuato dall’artista che restano ben visibili, creando una ragnatela sottile, seducente, fatta di linee spesso parallele”. 

L’EVENTO. Alla cerimonia di inaugurazione della mostra, che si terrà sabato 24 novembre alle 18.30 alla Contemporanea Galleria d’Arte, interverranno Leonardo Di Gioia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Luigi Miranda, presidente del Consiglio comunale di Foggia, Claudia Lioia, assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia, Maria Teresa Sassano, vice Presidente Piccola Industria di Confindustria – Presidente Piccola Industria di Confindustria Puglia, i critici Giuseppe Marrone (filosofo) e Piero Roca (docente di Arte e immagine). 

LE AMBIZIONI. Autorevoli critici d’arte e storici dell’arte hanno descritto le opere del maestro emiliano. «Galliani ventenne – ricorda Flavio Caroli – era perso principalmente in due ambizioni. In una ricerca di magia, di seduzione, di fascino che è l’ossessione primaria di ogni grande artista, in qualsiasi tempo, sia egli tragico (Caravaggio), classico (Ingres) o fondamentalmente realista (Degas). Tutto cambia e tutto corre, ma non c’è grande artista quando non ci sia ricerca di Bellezza; di qualche forma di Bellezza. La seconda ossessione di Galliani era infatti la qualità esecutiva, proprio tecnica nel senso antichissimo del termine, della pittura e dei suoi misteri: cosa non facile in un tempo in cui i balbettii e la cattiva pittura parvero la chiave della modernità. Galliani otteneva risultati straordinari grazie ai miracoli realizzativi di una matita forse veramente fra le più dotate del secondo dopoguerra. Nei trenta e più anni che ci separano da quei giorni, il miracolo non ha fatto che approfondirsi». 

L’ORIGINALE SINTASSI ESPRESSIVA. «La ricerca di Omar Galliani – sottolinea Teodolinda Coltellaro – affonda nelle densità figurali del passato, nelle estensioni storiche dell’arte, di cui evoca modelli culturali e motivi linguistici che coniuga in una originale sintassi espressiva. La sua sensibilità, pienamente contemporanea, sa cogliere gli aspetti di transitorietà e complessità del nostro tempo, gli scenari mobili che ne connotano la dimensione sistemica, ma li traduce in modi e forme che sollecitano lo sguardo a percorsi interpretativi più profondi che non si esauriscano nel “qui ed ora”, proponendo il ricorso alla memoria e alla citazione come processo di rinascita creativa nell’alchimia della forma».

di Redazione 


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