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Mutualità negata al Foggia, anche Landella alza la voce: "Dubbi e perplessità, c'è conflitto di interessi"

Parla come sindaco, "ma ancor prima come cittadino e tifoso". Franco Landella interviene sulla decisione dell'Assemblea della Lega di Serie B di negare al Foggia calcio il riconoscimento della mutualità. Si espone riprendendo, in parte, quanto già scritto da Franco Ordine nella lettera "indignata" al Corriere dello Sport.

LA PASSIONE. "La giustizia sportiva - commenta Landella - com’è noto, compete alle società di calcio, non alla politica o alle istituzioni. E tuttavia il calcio, ne sono convinto da sempre, non è, né potrebbe essere esclusivamente, un patrimonio di presidenti e soci. Il Calcio appartiene alle città, alle comunità, ai tifosi e a chi lo vive e lo alimenta con la propria passione. Ed allora, non posso esimermi dal rilevare che quanto accaduto nelle ultime ore al Foggia Calcio, con le conseguenze che potenzialmente implica, richiede un’immediata quanto approfondita riflessione da parte degli organi competenti". 

LA 'GEOGRAFIA' DEL VOTO. Si passa poi alla modalità della scelta. "La votazione con la quale martedì scorso l’assemblea della Lega di Serie B, a maggioranza, ha negato al Foggia Calcio il riconoscimento della mutualità – quindi la possibilità di ottenere gli oltre 2 milioni di euro di contributi già assegnati – insinua dubbi ed ingenera perplessità. A decidere il danno economico da infliggere alla squadra di calcio della mia città, infatti, non è stato un organismo 'terzo' e indipendente, ma un’assemblea composta da società che sono dirette concorrenti del Foggia Calcio e che beneficeranno degli effetti economici di quella stessa deliberazione. È impossibile non definirlo un conflitto di interessi. Un conflitto che appare ancora più palese leggendo la 'geografia' del voto, che ha visto le società di calcio settentrionali schierarsi compatte contro il Foggia Calcio, sostenuto, al contrario, da quelle meridionali, con la sola eccezione del Parma. Una spaccatura che amareggia e che dovrebbe indurre tutti coloro i quali hanno reale potere in materia ad avviare un ragionamento serio circa la necessità di modificare questo assurdo e pericoloso meccanismo di autoregolamentazione, così poco indipendente e soggetto ad interessi particolari". 

IL GIUDIZIO. Infine, l'auspicio e l'appello: "Bisogna provare con urgenza a cambiare rotta, dal momento che appare intollerabile, a chiunque vi guardi anche con il semplice buon senso, che un club che raccoglie così tanta passione e che ha oggettivamente contribuito allo spettacolo della serie B, in termini di entusiasmo e di calore sugli spalti, in casa come in trasferta, possa essere – ancora una volta – gravemente danneggiato, a causa di decisioni assunte in maniera sommaria e senza la necessaria serenità di giudizio. Spero che chi di dovere si attivi presto per correggere questo errore, che colpisce un’intera comunità, non solo una società sportiva o un’azienda".

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di Redazione 


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