"Sottomettetevi alla Chiesa di Troia", e giù botte: quando i foggiani vennero scomunicati da papa Celestino III
Dopo la morte di Tancredi avvenuta a Palermo il 20 febbraio 1194, i foggiani continuarono nelle loro ostilità contro Troia, tanto da incorrere nella scomunica. E' originale e bizzarro l'episodio raccontato questa volta da Ettore Braglia, nel nuovo contributo sulla storia del territorio foggiano (Leggi anche il precedente: Tra amore e briganti, Giovanni Verga a Foggia).
LA SCOMUNICA. Il 26 marzo 1194 Papa Celestino III comunicava al capitolo di Troia di aver confermato la scomunica
degli abitanti di Foggia, clero e popolo, i quali avevano maltrattato il Vescovo di Bovino, recatosi a Foggia su mandato del papa per invitarli a sottomettersi alla giurisdizione della Chiesa troiana. Il malcapitato vescovo era stato invece assalito, nella
chiesa di Santa Maria, da un gruppo di preti e laici, che si spinsero al punto di percuoterlo e da oltraggiarlo duramente. L’aggressione è descritta con grande vivacità e realismo. Come se ciò non bastasse,
i ribelli avevano anche sottratto le cavalcature e le vesti appartenenti al vescovo e al suo seguito. Onorio III inflisse la seconda scomunica al popolo foggiano perché recidivi e contumaci.
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