Treni, proteste dei pendolari del Foggia - Termoli: "Trattati in maniera indegna"
“Sono ormai anni che succede. Una consuetudine quella che si trovano a vivere i pendolari della tratta Termoli-Foggia con l’arrivo dell’estate. Il treno delle 8.07 diretto a Foggia, un vecchio treno mono-vagone e per giunta a gasolio, si rivela una trappola micidiale per le temperature che si raggiungono quando non funziona l’aria condizionata, condizione quest’ultima che ricorre fin troppo spesso”.
LA RICHIESTA. È la denuncia del Comitato pendolari Termoli-Foggia, che chiede alla Direzione Regionale di Trenitalia e all’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Giannini, “di vigilare su questo scempio e di inserire nella tratta Termoli-Foggia un materiale idoneo, consentendo ai viaggiatori di raggiungere la giusta dignità di essere pendolari”.
L’ODISSEA. Tra le varie criticità, “si assiste perfino alla fuoriuscita di acqua dal tetto del trabiccolo – evidenziano dal Comitato -, perché di treno non si può parlare, tanto che per la discesa bisogna fare lo slalom per evitare di bagnarsi”. Lo stesso disagio – lamenta il Comitato - si vive nell’autobus di rientro a Termoli delle ore 17.30, nel quale per diversi giorni non ha funzionato l’impianto di condizionamento, proprio in questi giorni in cui le temperature superano i 35 gradi. “Se fosse almeno ripristinata la possibilità di effettuare gli abbonamenti ai treni a lunga percorrenza con estensione regionale, per poter salire anche su Frecce e Intercity a prezzi agevolati per chi è costretto a viaggiare per lavoro, si ridurrebbero in parte i disagi. Sono questi, oltre che gli orari dei treni non soddisfacenti, i problemi che hanno portato un folto gruppo di viaggiatori a costituirsi in un Comitato per avere la possibilità di discutere con chi di dovere alla sezione Trasporti”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.