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Trivelle nell'Adriatico: respinti i ricorsi delle Regioni. La protesta del M5S

Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati contro il ministero dell'Ambiente e la società Spectrum Geo Lfd ed ha quindi dato il via libera alle attività di trivellazione, cioè di prospezione e ricerca di gas al largo della costa adriatica, dall'Emilia Romagna fino alla Puglia. Le decisioni, anticipate dal Nuovo Quotidiano di Puglia, sono contenute in sentenze pubblicate tra il 28 febbraio e l'8 marzo.

ASSALTO AI MARI. Contrati i 42 parlamentati pugliesi del Movimento 5 Stelle che in una nota congiunta scrivono: "Questa follia va fermata. Ribadiamo che siamo contrari tout court alle trivellazioni, sia a mare sia a terra, e non solo alla tecnica dell’airgun. Si tratta di un vero assalto ai mari per qualche sporco barile di petrolio o qualche metro cubo di gas del tutto ininfluente sul consumo del nostro Paesi”.

TUTELARE L'AMBIENTE. "La nostra è una presa di posizione - continua la nota - coerente, testimoniata da atti e voti in Parlamento e in Regione e dall’attività di informazione e sensibilizzazione che abbiamo svolto sui territori, che vogliamo tutelare da questa minaccia. A risentirne sarebbe l’intero tessuto economico delle località interessate, cominciando dal turismo per finire alla pesca. L'Adriatico è il mare che già vanta la più alta presenza di piattaforme petrolifere e, allo stesso tempo, è il mare che fornisce oltre la metà del pescato in Italia. Inoltre occorre urgentemente fermare tutte le richieste non ancora autorizzate di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi non solo per tutelare la pesca ma anche per preservare i nostri gioielli del turismo green: le cosiddette precauzioni adottate dal Ministero dell’Ambiente sanno di beffa per quanto sono ridicole".

ORA DI CAMBIARE. "Un accanimento - scrivono i parlamentari - quello della ricerca ed estrazione di petrolio, che va nel senso contrario alle politiche europee e internazionali energetiche che prevedono una decarbonizzazione. Pensiamo vi sia la necessità di una politica energetica sostenibile che il M5S ha già proposto attraverso un Programma Energetico nazionale caratterizzato dal rispetto dell’ambiente, dal risparmio energetico e del benessere economico ad alta intensità occupazionalecome è il comparto delle fonti rinnovabili diffuse sul territorio, unite a efficienza energetica e ricerca, creando per ogni miliardo di euro investito oltre 17.000 posti di lavoro, con risparmi enormi anche nella spesa sanitaria. Purtroppo, i cittadini pagano ancora una volta le scelte energetiche antistoriche e obsolete volute dai Governi tanto di centrodestra quanto di centrosinistra influenzati dalle lobby petrolifere che hanno pure potuto contare su una semplificazione estrema delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (Via). È davvero ora di cambiare!”, concludono i parlamentari M5S.

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di Redazione 


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