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Videoclip “Mafia” di Eazy Padrino, riconosciuto un noto pregiudicato mattinatese: la Questura lo ammonisce

Intanto, gli inquirenti tengono d’occhio il rapper

Continua a far discutere il brano realizzato da un rapper tedesco, tale Eazy Padrino, di origini italiane e figlio di un pregiudicato di Mattinata trasferitosi in Germania anni addietro. Dopo la pubblicazione su youtube (il video di “Mafia”, questo il titolo, è balzato a 44mila visualizzazioni in pochi giorni), il videoclip, realizzato nel comune garganico, è diventato virale ma non ha mancato di attirare l’attenzione delle forze di polizia.

IL GIOVANE PREGIUDICATO DEL VIDEO. Nel video, infatti, appare un giovane mattinatese che passa una pistola al rapper che, a quanto fanno sapere dalla Questura (erano già al lavoro da giorni per rinvenire indizi di reato in merito), nel brano inneggia alla mafia, esplodendo anche due colpi di pistola in aria. La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno riconosciuto nel coprotagonista un noto pregiudicato di Mattinata, Comune recentemente sciolto per “accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata”.

RESTRIZIONE DELLA LIBERTA’ PERSONALE. Il giovane, pertanto, già noto agli inquirenti in quanto annovera molteplici pregiudizi di polizia, è stato immediatamente ammonito ed invitato dal Questore di Foggia a mutare condotta e ad osservare uno stile di vita rispettoso della legge, pena la proposizione nei suoi confronti della più grave misura della Sorveglianza Speciale. “Questo – fanno sapere dalla Questura – è il significato della misura di prevenzione dell’Avviso Orale che consente alle autorità di pubblica sicurezza di procedere alla sottoposizione di restrizioni alla libertà personale, appunto con la sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno, nel caso in cui il medesimo dovesse rendersi protagonista di altri fatti dello stesso genere o della commissione di reati”.

SI INDAGA ANCHE SUL RAPPER. Quanto al rapper e al suo brano – piuttosto scadente dal punto di vista della qualità, incentrato su una stolida reiterazione di “parole-chiave” retoriche pronunciate in italiano, quali “padrino”, “mafia”, “assassino” e altre – sarebbero in corso accertamenti finalizzati alla applicazione di misure di prevenzione anche nei suoi riguardi, sebbene lo stesso non risulti residente a Mattinata.

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di Redazione 


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