Sabato 24 gennaio 2015 alle ore 18 presso la Fondazione Banca del Monte di Foggia verrà inaugurata la mostra “Confesso che ho disognato. Quarant’anni di grafica” dedicata a Savino Russo, grafico editoriale foggiano prematuramente scomparso due mesi fa.
BIOGRAFIA. Savino Russo ha lavorato per una casa editrice locale, per la  quale è stato direttore artistico e per la quale ha curato tutte le  pubblicazioni dal 1981. È stato autore dei progetti grafici di  moltissime copertine e progetti per pubblicazioni e manifesti; ha  progettato loghi per istituzioni oltre a quello del Foggia Calcio, quel  satanello che oggi molti tifosi vorrebbero rivedere sulle maglie  rossonere.
LA MOSTRA. La mostra è costituita da una serie di  pannelli tra le  quali quindici “tavole anatomiche” dove ogni organo  umano è riprodotto  perfettamente, con l’aggiunta di elementi che ne  esplicitano in maniera  ironica la funzione o gli acciacchi più  ricorrenti. Una sorta di  ritorno alle origini, dal momento che mentre  cercava la sua strada,  dopo gli studi liceali, aveva iniziato proprio a  coltivare la grafica  disegnando tavole anatomiche per i suoi professori  alla Facoltà di  Medicina di Padova. La mostra, in cui saranno esposti  anche alcuni  disegni originali di Savino Russo oltre a materiale  documentario,  rimarrà aperta fino al 4 febbraio 2015 dal lunedì al  sabato delle 9,30  alle 12,30 e dalle 17,30 alle 20,00.
IL RICORDO  DEL PRESIDENTE. “Savino aveva fatto della lealtà e della  coerenza – scrive il  Presidente della Fondazione, Saverio Russo,  nell’introduzione  al  catalogo – le sue cifre esistenziali, non  chiedendo mai contropartite   quando veniva chiamato a ricoprire  incarichi spinosi”. Conoscevo   Savino – dice ancora Saverio Russo –  dalla metà degli anni Ottanta. Ci   fece incontrare la comune passione  per la storia del nostro territorio e   per la tutela del suo patrimonio  culturale, materiale ed immateriale.   Conoscevo il suo impegno nel  Cenacolo culturale ‘Contardo Ferrini’ e il   suo lavoro nel quartiere  ‘Croci’, la sua passione per la storia   federiciana e le istituzioni  religiose, in particolare le confraternite   laicali, e la sua spiccata  attitudine all’alta divulgazione, di cui è   prova mirabile l’aureo  volumetto, pubblicato nel ’97 e da lui curato e,   in gran parte  scritto, Saluti da Foggia. Guida della città. “Questa   mostra, da lui  curata in tutti i dettagli, ci aiuta a conoscere meglio   anche la sua  produzione grafica, perché molto di quello che si vedeva in   giro, a  Foggia, tra copertine di libri, manifesti, loghi  istituzionali,  era  frutto della sua creatività”.