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  • Pubblicata il: 24/10/2013 12:48:01

“Fate il vostro dovere o li ammazzo tutti”. Spacciavano nei mini-alloggi di Corso Roma

Fondamentali le lettere anonime dei residenti

“Ai mini-alloggi c'è tutto, malavita e droga”. “Sono tre famiglie, la spacciano in casa”. “Fate il vostro dovere o lo farò io: li ammazzo tutti e farò solo piazza pulita”. La disperazione dei vicini, in una serie di lettere anonime (pubblicate anche in questo video della Questura di Foggia) nelle quali si chiedeva l'intervento immediato delle forze dell'ordine, opportunamente allertate. Una collaborazione quanto mai importante quella dei cittadini onesti (come si autodefiniscono nelle stesse missive), la quale ha aiutato le istituzioni a portare a termine l'operazione “Corso Roma”. Nelle prime ore di questa mattina infatti, il personale della sezione antidroga della squadra mobile ha effettuato 6 arresti, di cui Novelli Ciro (classe 1978), Vincenti Romeo (classe 1987) e Vincenti Antonio (classe 1982) arrestati con misura cautelare in carcere e Di Roma Vincenzo (classe 1990), Piserchia Carmela (classe 1963) e Gaudiano Michele (classe 1993), attualmente agli arresti domiciliari.

LA VICENDA. L’attività che svolgevano i 6 indagati veniva effettuata con estrema efficienza. Il tutto si svolgeva presso dei ‘mini alloggi’ in Corso Roma, luogo sicuro dove gli spacciatori custodivano ingenti quantità di hashish e cocaina. In questo luogo R.V. e C.N. effettuavano innumerevoli cessazioni di droga e le dosi venivano consegnate previo pagamento. Ovviamente la banda dello spaccio aveva anche altri luoghi di ritrovo, tra i quali Piazza Libanese, e si incontravano con gli acquirenti fissando normali appuntamenti.
SEGNALAZIONI ANONIME. La collaborazione dei cittadini che abitano nella struttura dove si svolgeva l’attività di spaccio ha aiutato le forze dell’ordine. “Nelle lettere anonime che ci giungevano – ha dichiarato Alfredo Fabbrocini, dirigente della mobile – si leggeva la disperazione di chi era costretto a subire questo tipo di reato. I residenti erano stanchi di una situazione di illegalità che da troppo tempo viveva nel quartiere”.

di Redazione