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  • Pubblicata il: 22/10/2012 17:26:05

“Neverland”, il gip scarcera Michele Marino

Obbligo di dimora per gli altri indagati. Derubricati i reati di falso ideologico in atto pubblico

Nell’ambito dell’indagine “Neverland” che aveva portato, lo scorso 5 ottobre, all’arresto dell’ingegnere Carlo Follieri, ex direttore dell’Ufficio tecnico del Comune di Peschici, nonché dell’ingegnere Michele Marino e di altri tre tecnici  -Luigi Palmadessa, Alessandro Vitacchione e Lorenzo De Nittis - è intervenuto il nuovo provvedimento del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lucera, Marco Ferrucci, che ha disposto la revoca della misura cautelare e l’immediata liberazione di Marino, mentre per gli altri quattro ha disposto la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora nei comuni di residenza.
DERUBRICATO IL FALSO IDEOLOGICO. In particolare, il gip, in accoglimento dell’eccezione sollevata dalla difesa dell’ingegnere peschiciano (difeso dagli avvocati Domenico Fasanella e Paolo D’Ambrosio), ha derubricato i reati di falso ideologico in atto pubblico ascritti ai vari imputati, nella fattispecie meno grave di falsità in attestazioni per la quale non è previsto l’arresto. Finisce, dunque, un incubo per Marino, mentre si è alleggerita la posizione degli altri 4 indagati, per i quali è stata disposta la misura meno afflittiva dell’obbligo di dimora. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Domenico Fasanella e Paolo D’Ambrosio; l’avvocato Fasanella, in particolare, ha commentato che “sin dall’inizio è emersa la inconfigurabilità a carico del nostro assistito del reato di falso ideologico in atto pubblico, così come contestato dalla pubblica accusa, in considerazione della intrinseca natura dei permessi di costruire rilasciati dall’Ufficio tecnico comunale, che secondo l’ormai consolidato orientamento della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale non attribuiscono direttamente lo ius aedificandi in capo al privato interessato, bensì si limitano semplicemente ad autorizzare l’esercizio dello stesso diritto ad edificare, che già sussiste nel patrimonio del privato proprietario del relativo suolo in quanto connaturato allo stesso diritto di proprietà. Non possiamo – continua Fasanella – che ritenerci soddisfatti del recepimento di tale orientamento da parte del Gip, e che da ciò sia derivata la rimessione in libertà dell’ingegnere Marino”.

di Redazione