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  • Pubblicata il: 04/11/2013 16:30:05

“Quel fascicolo che ti disfa la vita”. Lionello Mancini racconta i magistrati (quelli veri)

Martedì 5 novembre, Sala Rosa, Lib(e)ri per Reagire

La rassegna di letteratura impegnata entra nel vivo. Il terzo libro, “L'onere della toga”, racconta “cinque storie di persone sconosciute ai più alle quali è toccato – nelle parole dell'autore – ad un certo punto della loro carriera, quel fascicolo che ti disfa la vita, a volte per un mese e a volte per sempre”. All'appuntamento di martedì 5 novembre (ore 18), alla Sala Rosa – Palazzetto dell'Arte di Foggia, prende parte oltre all'autore, Lionello Mancini, anche il Prefetto Luisa Latella. Una figura importante della legalità foggiana, soprattuto nella due-giorni che vuole ricordare Giovanni Panunzio, l'imprenditore foggiano che si ribellò alla mafia, ucciso nel 1992. Foggia Città Aperta, partner dell'intera rassegna che aderisce alla campagna “Foggia Reagisci”, sarà presente all'incontro, moderato da Fulvio Di Giuseppe. Previsti gli interventi di Daniela Marcone (referente provinciale di Libera) e Michele Trecca (direttore artistico della libreria Ubik). Prendono parte all'incontro, anche i redattori de IlSottoSopra, il giornale dell'Istituto B. Pascal. 
 
IL LIBRO. La vita quotidiana dei magistrati è fatta di tante storie e di tanta situazioni al limite: rischi, paure, rinunce. Quanto si sa di quei casi di cronaca che, il più delle volte, restano “celebri” soltanto a livello locale e che, di fatto, cambiano, anzi stravolgono la vita di un uomo e quella della sua famiglia? In questo libro, “L'onere della Toga, edito da Bur Rizzoli, Lionello Mancini dà voce a cinque toghe e alle loro storie di caparbietà, lotta, fatica e ideali forti: vicende realmente accadute in Italia. Storico cronista giudiziario per “Lotta Continua” e “Il Sole 24 Ore”, dopo aver collaborato per alcuni anni anche con “La Stampa” e “Panorama”, ex vicedirettore di Radio 24, Mancini è un giornalista puntuale che, in questo libro, fornisce un quadro esaustivo di quanto accade – e viene taciuto, talvolta misconosciuto – ai magistrati italiani, soprattutto a quelli chiamati in causa in certe situazioni al limite.
La rassegna di letteratura impegnata entra nel vivo. Il terzo libro, “L'onere della toga”, racconta “cinque storie di persone sconosciute ai più alle quali è toccato – nelle parole dell'autore – ad un certo punto della loro carriera, quel fascicolo che ti disfa la vita, a volte per un mese e a volte per sempre”. All'appuntamento di martedì 5 novembre (ore 18), alla Sala Rosa – Palazzetto dell'Arte di Foggia, prende parte oltre all'autore, Lionello Mancini, anche il Prefetto Luisa Latella. Una figura importante della legalità foggiana, soprattuto nella due-giorni che vuole ricordare Giovanni Panunzio, l'imprenditore foggiano che si ribellò alla mafia, ucciso nel 1992. Foggia Città Aperta, partner dell'intera rassegna che aderisce alla campagna “Foggia Reagisci”, sarà presente all'incontro, moderato da Fulvio Di Giuseppe. Previsti gli interventi di Daniela Marcone (referente provinciale di Libera) e Michele Trecca (direttore artistico della libreria Ubik). Prendono parte all'incontro, anche i redattori de IlSottoSopra, il giornale dell'Istituto B. Pascal. 
IL LIBRO E L'AUTORE. La vita quotidiana dei magistrati è fatta di tante storie e di tanta situazioni al limite: rischi, paure, rinunce. Quanto si sa di quei casi di cronaca che, il più delle volte, restano “celebri” soltanto a livello locale e che, di fatto, cambiano, anzi stravolgono la vita di un uomo e quella della sua famiglia? In questo libro, “L'onere della Toga, edito da Bur Rizzoli, Lionello Mancini dà voce a cinque toghe e alle loro storie di caparbietà, lotta, fatica e ideali forti: vicende realmente accadute in Italia. Storico cronista giudiziario per “Lotta Continua” e “Il Sole 24 Ore”, dopo aver collaborato per alcuni anni anche con “La Stampa” e “Panorama”, ex vicedirettore di Radio 24, Mancini è un giornalista puntuale che, in questo libro, fornisce un quadro esaustivo di quanto accade – e viene taciuto, talvolta misconosciuto – ai magistrati italiani, soprattutto a quelli chiamati in causa in certe situazioni al limite.

di Redazione