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  • Pubblicata il: 05/11/2013 16:12:02

“Sognando l'America, io resto qua”. Ma questa volta potrebbe essere l'ultima...

Presentata la stagione teatrale del Cerchio di Gesso

Sarebbe la stagione teatrale ufficiale della città, con ben nove spettacoli in serale e altrettanti per quanto riguarda il teatro ragazzi, presentata questa mattina da Palazzo Dogana e forte di tutti patrocini istituzionali: Provincia, Comune e Teatro Pubblico Pugliese. Di fatto però, è la stagione del Cerchio di Gesso, per questo 2013/14 allestita “in emergenza” al Teatro del Fuoco al momento, dopo la chiusura dell'Oda Teatro e in attesa che il Giordano risorga, l'unico contenitore teatrale pubblico a disposizione della territorialità. E il direttore artistico della compagnia, Mario Pierrotti – presente alla conferenza, insieme con il commissario straordinario Fabio Costantini, i delegati alla cultura comunali Giuseppe D'Urso e Gloria Fazia, e il presidente del TPP Carmelo Grassi – non ha mancato di sottolineare le gravi difficoltà del momento, nonostante la realizzazione di un cartellone di buonissimo livello, come precisato dallo stesso attore del Cerchio di Gesso.
 
QUANDO UN PROGETTO CULTURALE ORGANICO?. “L'America che sogniamo – ha detto Pierrotti – è intesa come possibilità di realizzarlo, un sogno, e di provare, ancora una volta, a farlo qui, nella nostra terra. Restandoci, appunto, come abbiamo sempre fatto. Tuttavia, questa stagione potrebbe davvero essere l'ultima per noi: non vediamo programmazione, infatti, oltre l'ultimo spettacolo del 2014”. Il riferimento, com'è facile intuire, è al titolo della stagione teatrale: “Sognando l'America, io resto qua”, una sorta di manifesto di resistenza nei confronti di una programmazione e di una concertazione culturale, a dire di Pierrotti e ma anche di altri operatori del settore (LEGGI STAGIONE TEATRO DEI LIMONI), al momento tutt'altro che presente sul piano istituzionale. “L'idea – ha aggiunto il direttore artistico della compagnia foggiana – non deve essere sempre quella di dire 'aspettiamo che qualcuno faccia qualcosa e poi facciamo la conferenza'... Le amministrazioni non devono solo evitare gli sperperi, devono anche investire, offrire qualcosa, altrimenti a che cosa servono? Quando si riuscirà a fare un progetto culturale organico?”. 
 
IL CARTELLONE. Entrando nello specifico della rassegna, si comincia il 24 novembre con la stagione dedicata alle famiglie: apre, infatti, lo spettacolo “Come Pollicino”, della compagnia barese “Senza piume” - una delle tante realtà regionali chiamate al Teatro del Fuoco, soprattutto per quanto concerne l'offerta per i più piccoli. Quanto alla prosa, è “Il visitatore” lo spettacolo d'apertura e, con ogni probabilità, anche quello più atteso dell'intera stagione, come confermano le due date in cartellone (è l'unica messa in scena con una replica). L'opera di Eric-Emmanuel Schmitt – splendida intuizione che mette sulla scena Sigmund Freud alle prese con un tale che si spaccia per l'Onnipotente, durante le deportazioni austriache del 1938 – verrà rappresentata dai notissimi Alessandro Haber e Alessio Boni, per la regia di Valerio Binasco e avrà luogo il 3 e 4 dicembre. “Dall'altra parte della terra” e “Poetico Tango” (rispettivamente 12 gennaio e 13 aprile) sono i due spettacoli di teatro e musica in programma, entrambi incentrati sulla sonorità tradizionale argentina e rappresentati dal Teatro delle Forche e da Naturalis Labor. Ampio spazio anche al classico, con Goldoni, Shakespeare e Ariosto: “Il servitore di due padroni” (25 gennaio), “Le allegre comari di Windsor” (2 febbraio), “Giulio Cesare” (19 marzo) e “Orlando pazzo per amore” (23 febbraio). Domenica 9 marzo invece, di scena il Cerchio di Gesso con “Novecento”, l'adattamento tratto dal noto monologo di Alessandro Baricco. Mentre un interessante “fuoriprogramma” (20 dicembre) è la messinscena curata da Serena Dandini e tratta dal libro omonimo “Ferite a morte. La Spoon River del femminicidio”: promosso dalla campagna “Troppo amore: sbagliato” della Regione Puglia (parte del ricavato sarà devoluto al fondo regionale per il sostegno anti-violenza).  
 
E L'ODA TEATRO?. Quanto all'ex casa del Cerchio di Gesso, è proprio il Commissario della Provincia, Fabio Costantini, a fornire la notizia del giorno: “Presto verrà pubblicato un bando – ha affermato infatti – il quale conterrà le condizioni per l'aggiudicazione dell'Oda. Chi otterrà lo spazio dovrà anche assumersi l'onere economico di ristrutturarlo e metterlo a norma, scomputandolo dal canone d'affitto”. Un ammontare, a quanto sembra, pari a circa centomila euro, da spalmare e ammortizzare in diversi anni, in base all'effettivo apporto economico da mettere in piedi. “Anche il Teatro Pubblico – ha aggiunto in merito il presidente Grassi – è a disposizione per seguire gli sviluppi legati a questo bando pubblico per l'aggiudicazione dell'Oda, nonostante siano più che diffuse, in tutta la Regione, le difficoltà legate agli spazi, tali da non permettere a nessuno passi falsi in questo senso. Il problema non è solo a Foggia, anzi...”.
Sarebbe il cartellone ufficiale della città, con ben nove spettacoli in serale e altrettanti per quanto riguarda il teatro ragazzi, presentata questa mattina da Palazzo Dogana e forte di tutti patrocini istituzionali: Provincia, Comune e Teatro Pubblico Pugliese. Di fatto però, è la stagione del Cerchio di Gesso, per questo 2013/14 allestita “in emergenza” al Teatro del Fuoco, al momento, dopo la chiusura dell'Oda Teatro e in attesa che il Giordano risorga, l'unico contenitore teatrale pubblico a disposizione della territorialità. E il direttore artistico della compagnia, Mario Pierrotti – presente alla conferenza, insieme con il commissario straordinario Fabio Costantini, i delegati alla cultura comunali Giuseppe D'Urso e Gloria Fazia, e il presidente del TPP Carmelo Grassi – non ha mancato di sottolineare le gravi difficoltà del momento, nonostante la realizzazione di un cartellone di buonissimo livello, come precisato dallo stesso attore del Cerchio di Gesso.
QUANDO UN PROGETTO CULTURALE ORGANICO?. “L'America che sogniamo – ha detto Pierrotti – è intesa come possibilità di realizzarlo, un sogno, e di provare, ancora una volta, a farlo qui, nella nostra terra. Restandoci, appunto, come abbiamo sempre fatto. Tuttavia, questa stagione potrebbe davvero essere l'ultima per noi: non vediamo programmazione, infatti, oltre l'ultimo spettacolo del 2014”. Il riferimento, com'è facile intuire, è al titolo della stagione teatrale: “Sognando l'America, io resto qua”, una sorta di manifesto di resistenza nei confronti di una programmazione e di una concertazione culturale, a dire di Pierrotti e ma anche di altri operatori del settore (LEGGI STAGIONE TEATRO DEI LIMONI), al momento tutt'altro che presente sul piano istituzionale. “L'idea – ha aggiunto il direttore artistico della compagnia foggiana – non deve essere sempre quella di dire 'aspettiamo che qualcuno faccia qualcosa e poi facciamo la conferenza'... Le amministrazioni non devono solo evitare gli sperperi, devono anche investire, offrire qualcosa, altrimenti a che cosa servono? Quando si riuscirà a fare un progetto culturale organico?”. 
IL CARTELLONE. Entrando nello specifico della rassegna, si comincia il 24 novembre con la stagione dedicata alle famiglie: apre, infatti, lo spettacolo “Come Pollicino”, della compagnia barese “Senza piume” - una delle tante realtà regionali chiamate al Teatro del Fuoco, soprattutto per quanto concerne l'offerta per i più piccoli. Quanto alla prosa, è “Il visitatore” lo spettacolo d'apertura e, con ogni probabilità, anche quello più atteso dell'intera stagione, come confermano le due date in cartellone (è l'unica messa in scena con una replica). L'opera di Eric-Emmanuel Schmitt – splendida intuizione che mette sulla scena Sigmund Freud alle prese con un tale che si spaccia per l'Onnipotente, durante le deportazioni austriache del 1938 – verrà rappresentata dai notissimi Alessandro Haber e Alessio Boni, per la regia di Valerio Binasco e avrà luogo il 3 e 4 dicembre. “Dall'altra parte della terra” e “Poetico Tango” (rispettivamente 12 gennaio e 13 aprile) sono i due spettacoli di teatro e musica in programma, entrambi incentrati sulla sonorità tradizionale argentina e rappresentati dal Teatro delle Forche e da Naturalis Labor. Ampio spazio anche al classico, con Goldoni, Shakespeare e Ariosto: “Il servitore di due padroni” (25 gennaio), “Le allegre comari di Windsor” (2 febbraio), “Giulio Cesare” (19 marzo) e “Orlando pazzo per amore” (23 febbraio). Domenica 9 marzo invece, di scena il Cerchio di Gesso con “Novecento”, l'adattamento tratto dal noto monologo di Alessandro Baricco. Mentre un interessante “fuoriprogramma” (20 dicembre) è la messinscena curata da Serena Dandini e tratta dal libro omonimo “Ferite a morte. La Spoon River del femminicidio”: promosso dalla campagna “Troppo amore: sbagliato” della Regione Puglia (parte del ricavato sarà devoluto al fondo regionale per il sostegno anti-violenza).  
E L'ODA TEATRO?. Quanto all'ex casa del Cerchio di Gesso, è proprio il Commissario della Provincia, Fabio Costantini, a fornire la notizia del giorno: “Presto verrà pubblicato un bando – ha affermato infatti – il quale conterrà le condizioni per l'aggiudicazione dell'Oda. Chi otterrà lo spazio dovrà anche assumersi l'onere economico di ristrutturarlo e metterlo a norma, scomputandolo dal canone d'affitto”. Un ammontare, a quanto sembra, pari a circa centomila euro, da spalmare e ammortizzare in diversi anni, in base all'effettivo apporto economico da mettere in piedi. “Anche il Teatro Pubblico – ha aggiunto in merito il presidente Grassi – è a disposizione per seguire gli sviluppi legati a questo bando pubblico per l'aggiudicazione dell'Oda, nonostante siano più che diffuse, in tutta la Regione, le difficoltà legate agli spazi, tali da non permettere a nessuno passi falsi in questo senso. Il problema non è solo a Foggia, anzi...”.

di Redazione