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  • Pubblicata il: 15/10/2014 17:36:05

“Via le mani dagli occhi”, nuova madrina per l'associazione foggiana: Patrizia D'Addario

La ex escort di Berlusconi paladina anti-violenza

La prima notizia è senza dubbio il lavoro e il forte impegno messo in campo in questi mesi dall'associazione nata a Foggia e denominata “Via le mani dagli occhi”: bastione contro la violenza sulle donne, in primo luogo, e su tutti quei soggetti deboli che spesso non trovano protezione e aiuto tramite i consueti canali (talvolta avendo paura di esporsi). La seconda, che fa discutere ma anche riflettere, è l'adesione a madrina d'eccezione della ex escort delle feste di Arcore, Patrizia D'Addario, autrice anche di un libro scritto con la giornalista del Corriere della Sera, Maddalena Tulanti, e dal titolo “Gradisca, Presidente” (edito da Aliberti nel 2009 e incentrato proprio sui ben noti festini).
 
D'ADDARIO VITTIMA DI VIOLENZA. “Da escort a paladina dei diritti di bambini e donne vittime di abusi e maltrattamenti sessuali”: a dare la notizia, in questi termini, è anche l'Ansa, a conferma di quanto non sia secondaria a livello nazionale e, considerati i suoi natali baresi, anche e soprattutto a livello regionale. A darne l'ufficialità è il legale di fiducia, Fabio Campese, parlando appunto della sua adesione all'associazione presieduta dalla psicologa clinica e forense Ines Panezza. La motivazione non è affatto da sottovalutare né da ascrivere a qualsivoglia aspirazione di “visibilità”, come specifica la stessa presidente di “Via le mani dagli occhi”, sottolineando l'opportunità dell'adesione della D'Addario: “In occasione del recente appuntamento fieristico dell'Ottobre Dauno, abbiamo ospitato nel nostro stand tutti i soci dell'associazione, tra i quali anche Patrizia D'Addario, che ha deciso di rivolgersi a noi per chiedere supporto ed essere accolta in quanto vittima di violenza e maltrattamenti di un suo precedente compagno”. 
 
DI COSA SI OCCUPA?. “Via le mani dagli occhi” nasce come evoluzione concreta di un precedente romanzo pubblicato dalla casa editrice foggiana Bastogi, a firma dell'autore e avvocato Francesco Gitto. Per statuto, pertanto, si occupa di prevenzione e recupero della prostituzione infantile e ha una linea telefonica per le vittime di stalking e di violenza ai danni di donne e minori. Inoltre, tiene corsi di informazione informatica per genitori al fine di prevenire il coinvolgimento dei più giovani in forme di devianza o di reati quali cyber bullismo, pedopornografia, adescamento in chat o facebook. Tra le ultime iniziative poi, ha aperto un centro specializzato per minori abusati e maltrattati e offre assistenza psicologica e legale alle famiglie, ai minori e alle donne che subiscono violenze. Nessuna distinzione di genere né di tipologia, in questo senso: l'associazione si rivolge non solo alle donne, ma anche a uomini, minori, omosessuali, anziani, raccogliendo anche problematiche come la violenza, psicologica, fisica ed economica.
 
DAL LIBRO AL VOLONTARIATO. “Tutto nasce dal libro – ha raccontato ancora una volta Ines Panezza – in quanto ho partecipato sin da subito alle varie presentazioni: queste, sono durate due anni, con momenti di sensibilizzazione nelle scuole”. Dal libro dunque, alla costituzione di un'associazione di volontariato in favore di vittime di abusi e maltrattamenti, nata in seno al romanzo e avente, appunto, il medesimo nome. “Nel marzo 2014 nasce l'associazione – continua la Panezza – anche per concretizzare progetti più importanti, come quello di una 'stanza rosa' da aprire in Pronto Soccorso, presso gli Ospedali Riuniti di Foggia. Proprio qualche mese fa – precisa la psicologa – abbiamo firmato la convenzione con il direttore generale”. 
 
TROVARE IL CORAGGIO PER DENUNCIARE. “La vittima ci contatta e viene inviata a chi di competenza – spiega la presidente di “Via le mani dagli occhi” - ci avvaliamo di una equipe di professionisti, tra psicologi, medici, avvocati, mediatori e medici legali. 'Via le Mani dagli Occhi – conclude – è un nome altamente significativo, fa riferimento proprio al fatto che mettendo le mani davanti agli occhi non riusciamo a guardare il coraggio che tutti, anche se nel profondo, dobbiamo trovare per denunciare un abuso o una violenza”.
La prima notizia è senza dubbio il lavoro e il forte impegno messo in campo in questi mesi dall'associazione nata a Foggia e denominata “Via le mani dagli occhi”: bastione contro la violenza sulle donne, in primo luogo, e su tutti quei soggetti deboli che spesso non trovano protezione e aiuto tramite i consueti canali (talvolta avendo paura di esporsi). La seconda, che fa discutere ma anche riflettere, è l'adesione a madrina d'eccezione della ex escort delle feste di Arcore, Patrizia D'Addario, autrice anche di un libro scritto con la giornalista del Corriere della Sera, Maddalena Tulanti, e dal titolo “Gradisca, Presidente” (edito da Aliberti nel 2009 e incentrato proprio sui ben noti festini).
D'ADDARIO VITTIMA DI VIOLENZA. “Da escort a paladina dei diritti di bambini e donne vittime di abusi e maltrattamenti sessuali”: a dare la notizia, in questi termini, è anche l'Ansa, a conferma di quanto non sia secondaria a livello nazionale e, considerati i suoi natali baresi, anche e soprattutto a livello regionale. A darne l'ufficialità è il legale di fiducia, Fabio Campese, parlando appunto della sua adesione all'associazione presieduta dalla psicologa clinica e forense Ines Panezza. La motivazione non è affatto da sottovalutare né da ascrivere a qualsivoglia aspirazione di “visibilità”, come specifica la stessa presidente di “Via le mani dagli occhi”, sottolineando l'opportunità dell'adesione della D'Addario: “In occasione del recente appuntamento fieristico dell'Ottobre Dauno, abbiamo ospitato nel nostro stand tutti i soci dell'associazione, tra i quali anche Patrizia D'Addario, che ha deciso di rivolgersi a noi per chiedere supporto ed essere accolta in quanto vittima di violenza e maltrattamenti di un suo precedente compagno”.
DI COSA SI OCCUPA?. “Via le mani dagli occhi” nasce come evoluzione concreta di un precedente romanzo pubblicato dalla casa editrice foggiana Bastogi, a firma dell'autore e avvocato Francesco Gitto. Per statuto, pertanto, si occupa di prevenzione e recupero della prostituzione infantile e ha una linea telefonica per le vittime di stalking e di violenza ai danni di donne e minori. Inoltre, tiene corsi di informazione informatica per genitori al fine di prevenire il coinvolgimento dei più giovani in forme di devianza o di reati quali cyber bullismo, pedopornografia, adescamento in chat o facebook. Tra le ultime iniziative poi, ha aperto un centro specializzato per minori abusati e maltrattati e offre assistenza psicologica e legale alle famiglie, ai minori e alle donne che subiscono violenze. Nessuna distinzione di genere né di tipologia, in questo senso: l'associazione si rivolge non solo alle donne, ma anche a uomini, minori, omosessuali, anziani, raccogliendo anche problematiche come la violenza, psicologica, fisica ed economica.
DAL LIBRO AL VOLONTARIATO. “Tutto nasce dal libro – ha raccontato ancora una volta Ines Panezza – in quanto ho partecipato sin da subito alle varie presentazioni: queste, sono durate due anni, con momenti di sensibilizzazione nelle scuole”. Dal libro dunque, alla costituzione di un'associazione di volontariato in favore di vittime di abusi e maltrattamenti, nata in seno al romanzo e avente, appunto, il medesimo nome. “Nel marzo 2014 nasce l'associazione – continua la Panezza – anche per concretizzare progetti più importanti, come quello di una 'stanza rosa' da aprire in Pronto Soccorso, presso gli Ospedali Riuniti di Foggia. Proprio qualche mese fa – precisa la psicologa – abbiamo firmato la convenzione con il direttore generale”.
TROVARE IL CORAGGIO PER DENUNCIARE. “La vittima ci contatta e viene inviata a chi di competenza – spiega la presidente di “Via le mani dagli occhi” - ci avvaliamo di una equipe di professionisti, tra psicologi, medici, avvocati, mediatori e medici legali. 'Via le Mani dagli Occhi – conclude – è un nome altamente significativo, fa riferimento proprio al fatto che mettendo le mani davanti agli occhi non riusciamo a guardare il coraggio che tutti, anche se nel profondo, dobbiamo trovare per denunciare un abuso o una violenza”.

di Redazione