Questa volta non è stato l’interesse economico e di potere legato al
malaffare, bensì un contenzioso amoroso a scatenare il forte dissidio
venutosi a creare tra due esponenti appartenenti a clan contrapposti
della "Società" foggiana.
L’operazione “Amori criminali” eseguita dalla Questura di Foggia ha
sventato il progetto omicidiario posto in essere da Antonio Sabetta,
35enne appartenente al clan dei Tolonese nei confronti di un
sorvegliato speciale legato invece alla famiglie dei Francavilla –
Sinisi.
In particolare Sabetta importunava con telefonate in cui restava zitto
mandando in onda della musica la sua ex-compagna, che aveva
iniziato una relazione con l’esponente del clan rivale. Quest’ultimo
venuto a conoscenza dello stalking telefonico di Sabetta, lo aveva
ripreso più volte intimandogli di interrompere l’atteggiamento
persecutorio nei confronti della donna. Sabetta, che negava di essere
l’autore delle telefonate, ha così iniziato a maturare l’idea della
vendetta nei confronti del suo rivale. Così, con l’aiuto di Francesca
Viggiano e Giuseppe Greco, si è procurato un’arma per uccidere il
rivale. Un progetto omicidiario condiviso anche con Pasquale Eronia
e Ivo Chiappinelli e preparato dai tre con pedinamenti, sopralluoghi e
riscontri delle abitudini della vittima designata.
Grazie alle attività di intercettazione ed appostamento la Polizia è
riuscita a intervenire prima che l’omicidio fosse portato a termine,
fermando Sabetta e trovandolo in possesso di una pistola automatica
calibro 8 con canna modificata e un caricatore con 12 cartucce
calibro 9 corto tenuti sotto il sedile dell’auto.
Gli arrestati sono stati quindi associati presso la Casa circondariale di Foggia.
E' stata una questione amorosa a scatenare il forte dissidio venutosi a creare tra due esponenti appartenenti a clan contrapposti della "Società" foggiana.
Un dissidio che stava scaturendo in un omicidio, sventato in anticipo dall’operazione “Amori criminali” della Questura di Foggia.
IL DISSIDIO. Antonio Sabetta, 35enne appartenente al clan dei Tolonese voleva assassinare un sorvegliato speciale legato invece alla famiglie dei Francavilla – Sinisi.
In particolare Sabetta telefonava, restando zitto e mandando in onda della musica, la sua ex-compagna, che aveva iniziato una relazione con l’esponente del clan rivale. Quest’ultimo venuto a conoscenza dello stalking telefonico di Sabetta, lo aveva ripreso più volte intimandogli di interrompere l’atteggiamento persecutorio nei confronti della donna.
IL PROGETTO DI VENDETTA. Sabetta però negava di essere l’autore delle telefonate, e ha così iniziato a maturare la vendetta nei confronti del suo accusatore.
Con l’aiuto di Francesca Viggiano, Sabetta si è procurato un’arma per uccidere il rivale, testata da Giueseppe Greco prima dell'azione. Un progetto omicidiario condiviso anche con Pasquale Ivo Eronia e Vincenzo Chiappinelli e preparato dai tre con pedinamenti, sopralluoghi e riscontri delle abitudini della vittima designata.
CINQUE ARRESTI ALL'ALBA. Dopo intercettazioni ed appostamenti la Polizia è riuscita a intervenire prima che l’omicidio fosse portato a termine, fermando Sabetta, trovato dagli agenti in possesso di una pistola automatica calibro 8 con canna modificata e un caricatore con 12 cartucce calibro 9 corto riposti sotto il sedile dell’auto.
Gli arrestati sono stati quindi associati presso il carcere di Foggia.