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  • Pubblicata il: 25/07/2013 13:45:02

"Foggia? Come la Grecia di Pericle..."

Investire sulla cultura: ecco la ricetta di Giuseppe Marrone, presidente del Forum dei giovani

Obiettivi, progetti e idee: il Forum dei giovani, nato all’interno del consiglio comunale di Foggia, continua ad animare la città. Foggia Città aperta è andata a fare due chiacchiere con il presidente Giuseppe Marrone, nella sede di piazza Mercato.
Presidente Marrone, per chi ancora non vi conoscesse, qual è l’obiettivo del Forum dei giovani e da quanto tempo è nata questa esperienza a Foggia?
Questo è il secondo mandato da novembre 2012 e si propone di raccogliere tutte le energie giovani della città per produrre significativa ribalta in cultura, legalità, cittadinanza attiva e ambiente, ci interfacciamo con molte associazioni cittadine. Il target di riferimento è quello che va dai 16 ai 32 anni

Quali sono le proposte presentate all’amministrazione comunale per un’inclusione reale dei giovani e affinché facciano parte integrante della cittadinanza attiva?
Ci siamo inseriti nel consiglio comunale nonostante fossimo coscienti della non inclusività dei mezzi politici, affinché ci fosse una reale partecipazione alla vita del meccanismo della città, se non c’è partecipazione dal basso la partecipazione è una chimera, la mia non è una critica, ma la necessità di far sentire la voce senza strumentalizzazioni politiche e trasmettendo un’idea di democrazia partecipata. Abbiamo richiesto al sindaco di poter partecipare alla vita del Comune, ma essendo al di sopra delle parti.
Quali sono gli strumenti che state ponendo in essere per influire sulle scelte politiche e social dell’amministrazione comunale?
Stiamo utilizzando dei toni pacati e stiamo agendo evitando lo scontro, ma suggerendo critiche costruttive, poiché occorre sempre essere la pars costruens. Partecipare ad un consiglio comunale significa non essere tanto concentrati su una nostra forte identità, quanto agire sulla cultura come vera linfa della città. Abbiamo realizzato in tal senso interviste ai direttori dei teatri per chiarire il quadro della situazione a Foggia

Può aiutare la nascita di numerosi comitati come ad esempio Un’altra Foggia è possibile, Cicloamici, Gadd e Foggia in movimento, ad includere e a far sentire parte di una comunità i giovani?
I comitati sono i satelliti e il sistema solare è costituito dall’unione di tutti i satelliti.
 
 
Alcune aree culturali nevralgiche della città come l’Oda teatro sono state chiuse. Come affronta il problema il Forum dei giovani?
Siamo amareggiati, tuttavia non ci chiudiamo in una stantìa rassegnazione ma diciamo si   alla reazione. Poiché bisogna interfacciarsi con le istituzioni e garantire azioni di assoluta rilevanza. La mancanza di cultura a Foggia è indice di una cattiva amministrazione, in quanto la cultura segna il grado di civiltà della città e occorre considerarla un investimento. Abbiamo organizzato la seconda edizione de Il bello di Foggia, iniziativa tesa a promuovere le bellezze architettoniche, storiche ed artistiche della città attraverso il supporto della dott.ssa Gloria Fazia.

Ma come si oppone concretamente il Forum a decisioni come quella, appunto, della chiusura dell’Oda teatro e di altre realtà importanti a fini culturali?
Siamo in collaborazione con il Teatro dei limoni e il Cut, centro universitario teatrale, ma in genere le sosteniamo per contrastare la marginalità che potrebbe cogliere i giovani, a volte anche la loro profonda sfiducia. Ostacoliamo l’autarchia culturale per fare sinergia. Perché non si può restare felici da soli

Quali sono, a vostro avviso, i punti nevralgici della città per far ripartire un’integrazione dei giovani?
A costo di fare del populismo abbiamo pensato a questi punti nevralgici, strutture che non funzionano poiché non ci sono risorse economiche, per far ripartire la città. E sono Piazza Mercato, Parco San Felice, eventualmente il Teatro Mediterraneo. Ma questo è un progetto a lungo termine poiché occorre superare la diffidenza del cittadino nei confronti della cosa pubblica, affinché ci sia continuità tra res publica e res privata
Come si rapporta il Forum dei giovani ad alcune realtà foggiane, associazioni come la Casa del giovane e l’associazione Assori, che intendono agire sulle frange giovanili più disagiate attraverso percorsi di prevenzione e recupero?
Abbiamo affrontato l’argomento disagio giovanile nei due incontri intitolati Psiche e giovani con il dottor Antonio D’Onghia, specialista in psichiatria, e partiamo dal parlare di situazioni concrete, considerato il fatto che esistono casi di suicidi a Foggia, uno avvenuto al liceo scientifico Marconi. Possono essere fattori sociali, come la mancata agiatezza economica, ma sono soprattutto problemi psicologici. Ma siamo tuttavia convinti che il vero motore per rilanciare questa città sia, come nella Grecia di Pericle, la cultura.

Quali sono i prossimi obiettivi futuri del Forum per rilanciare la crescita della città attraverso l’azione giovanile?
Abbiamo in mente Welcome day, il giorno di benvenuto per i giovani che si ritrovano dopo l’esperienza dell’Erasmus, rinnovare  Il bello di Foggia, organizzare per agosto workshop con artisti di strada e lavorare con l’associazione Emergency alla Giornata dei diritti e dell’ambiente e continuare sull’integrazione dei giovani attraverso laboratori di chitarra e teatro. Ma per far questo dobbiamo anche disporre di strutture e gestire il vandalismo. Perciò abbiamo contattato presidi di scuole come il liceo scientifico Marconi e avviato delle consulte provinciali con associazioni studentesche come l’Uds, l’unione degli studenti.

di Redazione