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  • Pubblicata il: 04/06/2014 12:30:00

"Lavoro e Libertà": "Al ballottaggio non votiamo, Marasco disonora i patti"

Buonarota non ci sta: "L'8 giugno ci recheremo alle urne"

“Lavoro e Libertà” non parteciperà al voto di domenica 8 giugno nel ballottaggio che vedrà Augusto Marasco (centrosinistra) e Franco Landella (centrodestra) contendersi la poltrona di sindaco di Foggia. 
La decisione è stata presa dal direttivo cittadino di “Socialismo Dauno” e dai candidati della lista di “Lavoro e Libertà”, riunitisi ieri sera in assemblea.
“La scelta – fa sapere il direttivo - risponde al rifiuto di apparentamento del candidato sindaco del centrosinistra Augusto Marasco, che non ha onorato un patto sottoscritto nello scorso mese di marzo ed agli atteggiamenti poco lineari e alle posizioni poco chiare  messe in atto dai due candidati, che domenica si contenderanno la poltrona di Sindaco della città di Foggia”.
 
Nella nota diramata poco fa alla stampa, “la lista 'Lavoro e Libertà' ringrazia i suoi elettori, che con il loro apporto hanno garantito lo straordinario risultato alle votazioni del 25 maggio, ottenendo il 6,10% di consensi (circa 5mila voti e, in più, il primato di candidato consigliere più suffragato ottenuto da Luigi Buonarota) settimo partito sui venticinque in competizione e secondo delle forze politiche del centrosinistra, dopo il Pd”. 
“Negandoci l'apparentamento – ha sottolineato Pino Lonigro, consigliere regionale, leader di Socialismo Dauno nonché deus ex machina della lista “Lavoro e Libertà”  -  Augusto Marasco ci ha di fatto relegato all'opposizione perché l'unico nostro consigliere scatterà nella quota assegnata alle minoranze".
Al diniego di Marasco sull'apparentamento con “Lavoro e Libertà”, esplicitato dal candidato sindaco già qualche giorno fa con il diktat “niente apparentamenti ma solo accordi programmatici”, ha fatto eco la sentenza  della commissione elettorale riunitasi ieri mattina per discutere del caso: la commissione, dunque, ha rigettato la richiesta di apparentamento della lista di Pino Lonigro, giudicando di fatto non valido il documento sottoscritto dal candidato sindaco e dal segretario di Socialismo Dauno, Alfredo Urbano, il 2 marzo scorso, a una settimana dalle primarie del centrosinistra.
Documento sul quale Lonigro aveva puntato nel corso di una conferenza stampa a tema per testimoniare l'accordo tra la sua lista e Marasco, il quale, come detto, aveva immediatamente risposto picche. 
Ed, evidentemente, stando all'ormai certa astensione dal voto di “Lavoro e Libertà”, non è bastato a ricucire lo strappo nemmeno l’invito di Leo Di Gioia (candidato sindaco che la lista di Lonigro ha sostenuto nella prima tornata alle urne) a ritrovare un’intesa in vista del ballottaggio dell’8 giugno. 
La lista “Lavoro e Libertà” non parteciperà al voto di domenica 8 giugno nel ballottaggio che vedrà Augusto Marasco (centrosinistra) e Franco Landella (centrodestra) contendersi la poltrona di sindaco di Foggia. 
"LAVORO E LIBERTA'": "NON VOTIAMO, MARASCO CI HA TRADITI". La decisione è stata presa dal direttivo cittadino di “Socialismo Dauno” e dai candidati della lista di “Lavoro e Libertà”, riunitisi ieri sera in assemblea.
“La scelta – fa sapere il direttivo - risponde al rifiuto di apparentamento del candidato sindaco del centrosinistra Augusto Marasco, che non ha onorato un patto sottoscritto nello scorso mese di marzo ed agli atteggiamenti poco lineari e alle posizioni poco chiare  messe in atto dai due candidati, che domenica si contenderanno la poltrona di Sindaco della città di Foggia”.
"LAVORO E LIBERTA'": "NON VOTIAMO, MARASCO CI HA TRADITI". La decisione è stata presa dal direttivo cittadino di “Socialismo Dauno” e dai candidati della lista di “Lavoro e Libertà”, riunitisi ieri sera in assemblea. “La scelta – fa sapere il direttivo - risponde al rifiuto di apparentamento del candidato sindaco del centrosinistra Augusto Marasco, che non ha onorato un patto sottoscritto nello scorso mese di marzo ed agli atteggiamenti poco lineari e alle posizioni poco chiare  messe in atto dai due candidati, che domenica si contenderanno la poltrona di Sindaco della città di Foggia”.
RINGRAZIAMENTO AGLI ELETTORI PER IL SUCCESSO ALLE URNE. Nella nota diramata poco fa alla stampa, “la lista 'Lavoro e Libertà' ringrazia i suoi elettori, che con il loro apporto hanno garantito lo straordinario risultato alle votazioni del 25 maggio, ottenendo il 6,10% di consensi (circa 5mila voti e, in più, il primato di candidato consigliere più suffragato ottenuto da Luigi Buonarota) settimo partito sui venticinque in competizione e secondo delle forze politiche del centrosinistra, dopo il Pd”.

BUONAROTA SI SMARCA DALLA LINEA ASTENSIONISTA. Proprio Luigi Buonarota, però, non ci sta, e, con un comunicato diramato alla stampa poco fa, si smarca dalla linea astensionista di Lonigro incitando i suoi 1510 sostenitori a recarsi alle urne l'8 giugno, previa un'"intesa responsabile" che il candidato consigliere  sta concertando in queste ore, non rivelando ancora su chi, tra Marasco e Landella, farà confluire i suoi voti: "Preso atto della posizione politica assunta da Pino Lonigro, io Luigi Buonarota, con il presente comunicato dichiaro apertamente il mio dissenso verso la 'linea del non voto', dallo stesso assunta, ai fini del ballottaggio dell'8 giugno. Tale scelta scaturisce dalla ferma convinzione di dover ridisegnare, coerentemente e contestualmente, il progetto precedentemente condiviso nel rispetto delle scelte popolari liberamente e democraticamente espresse dal mio elettorato che rappresenta un terzo della lista 'Lavoro e Libertà', con i 1510 voti ottenuti il 25 maggio.  In ogni caso percorrerò, sempre e comunque, la via dell''intesa responsabile' che mi ha contraddistinto fino ad ora e che imprimerá ogni mia azione politica futura", conclude Buonarota nella nota.

LONIGRO: "RELEGATI ALL'OPPOSIZIONE". “Negandoci l'apparentamento – ha invece ulteriromente spiegato la sua scelta astensionista Pino Lonigro, consigliere regionale in quota Sel, leader di Socialismo Dauno nonché deus ex machina della lista “Lavoro e Libertà”  - Augusto Marasco ci ha di fatto relegato all'opposizione perché l'unico nostro consigliere scatterà nella quota assegnata alle minoranze".
LA DOPPIA BOCCIATURA SULL'APPARENTAMENTO. Al diniego di Marasco sull'apparentamento con “Lavoro e Libertà”, esplicitato dal candidato sindaco già qualche giorno fa con il diktat “niente apparentamenti ma solo accordi politici e programmatici”, ha fatto eco la sentenza  della commissione elettorale riunitasi ieri mattina per discutere del caso: la commissione, dunque, ha rigettato la richiesta di apparentamento della lista di Pino Lonigro, giudicando di fatto non valido il documento sottoscritto dal candidato sindaco e dal segretario di Socialismo Dauno, Alfredo Urbano, il 2 marzo scorso, a una settimana dalle primarie del centrosinistra. Documento sul quale Lonigro aveva puntato nel corso di una conferenza stampa a tema per testimoniare l'accordo tra la sua lista e Marasco, il quale, come detto, aveva immediatamente risposto picche.

STRAPPO NON SANABILE, NEMMENO DA LEO DI GIOIA. Ed, evidentemente, stando all'ormai certa astensione dal voto di “Lavoro e Libertà”, non è bastato a ricucire lo strappo nemmeno l’invito di Leo Di Gioia (candidato sindaco che la lista di Lonigro ha sostenuto nella prima tornata alle urne) a ritrovare un’intesa in vista del ballottaggio dell’8 giugno.

di Redazione