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  • Pubblicata il: 27/02/2014 16:00:04

"Spazi sociali 'scippati' a Borgo Incoronata", la denuncia dei residenti

De Vito: "Il Comune faccia chiarezza sulla gestione"

La questione è stata sollevata qualche giorno fa dal consigliere comunale Francesco Paolo de Vito, che sul caso ha chiesto un'interrogazione a Palazzo di Città, ma ora sono i residenti di Borgo Incoronata a parlare. La denuncia riguarda quello che de Vito ha definito uno “scippo” da parte dell'amministrazione Mongelli ai residenti della borgata. Lo scippo di uno spazio atto alla socialità e all'integrazione, atto a colmare le distanze del borgo dal capoluogo. Queste erano le intenzioni del decreto di giunta approvato nel 2008 dall'ex amministrazione Ciliberti su iniziativa dello stesso de Vito, all'epoca assessore alle Politiche sociali. 
Ma lo scorso 26 ottobre i locali, in cui giovani e anziani della borgata praticano attività sportiva e ricreativa (potendo così evitare dispendiosi e difficili spostamenti a Foggia) sono stati requisiti da un tenente della Polizia Municipale su mandato dell'amministrazione. 
Secondo quanto riferito dall'ufficiale, lo spazio è stato sequestrato perché non poteva essere frequentato dai giovani in quanto il progetto originale lo indicava ad uso esclusivo degli anziani. 
Le stanze occupate dai residenti della borgata sono due: anche qui un leggero strappo alla regola, perché le carte approvate con decreto di giunta del 2008, ne destinavano soltanto una ad uso sociale. Mentre l'altra doveva servire ad ospitare uno degli uffici direzionali dell'ente Bosco dell'Incoronata, ufficio che però, almeno in quel preciso spazio, non si è mai insediato.
E così i residenti, stufi degli sprechi, ne hanno approfittato. Un'azione sacrosanta, secondo il consigliere de Vito, per il quale quelle stanze rappresentano uno strumento fondamentale per contrastare l'emarginazione degli anziani e la diffusa deviazione giovanile. Non così, evidentemente per l'amministrazione, che qualche mese fa, come detto, ha effettuato la requisizione degli spazi gestiti dai residenti, i quali, però, non hanno accettato l'ordinanza censoria e li hanno rioccupati. Perché, dicono, gli spettano di diritto, perché, continuano a denunciare, si sentono sempre più abbandonati dalla politica locale, sempre più lontani da uno standard di vita dignitosa, per questa ed altre problematiche che ora denunciano con forza. 
Il consigliere de Vito, dunque, si fa portavoce della borgata ed esige spiegazioni ufficiali dal consigliere delegato al Bosco dell'Incoronata, Italo Pontone, dall'assessore alle Politiche sociali, Pasquale Pellegrino, dal sindaco Mongelli.
Per i residenti di Borgo Incoronata quanto accaduto si tratta di una beffa, proprio perché, come ha sottolineato de Vito nella sua interrogazione, i locali oggetto della discordia si trovano all'interno di un'ex circoscrizione, ormai quasi del tutto abbandonata a se stessa. Il progetto approvato nel 2008 dall'esecutivo del Comune prevedeva infatti all'interno dello stabile diversi servizi, la maggior parte dei quali però non sono mai stati attivati: aule e uffici universitari (per il Dipartimento di Scienze Agrarie) di cui non si è mai vista traccia; una postazione fissa della guardia medica “surrogata” poi in un medico di base che presta servizio nella borgata solo il mercoledì. Come se non bastasse, poi, lo sportello del Bosco dell'Incoronata, la cui targa campeggia sulla facciata principale dell'edificio, manco a dirlo, funziona a singhiozzo, spiegano i residenti. E che dire poi dell'elevatore elettronico acquistato dal Comune per aiutare i disabili a salire le scale? Anche quello giace lì, fin dall'inizio, senza essere mai entrato in vita. E attualmente fa il paio con l'ufficio anagrafe (posto nello stabile accanto all'ex circoscrizione) che, dopo essere entrato in funzione per qualche tempo, è stato soppresso.  
Ma allora si chiede de Vito, quegli spazi, ora, a chi servono? Perché sono stati sequestrati dall'amministrazione, senza spiegazioni plausibili, manco fossero proprietà privata?. “Voglio sapere dal sindaco – conclude de Vito – anche in occasione della campagna elettorale, quale eventuale programma futuro intende dispiegare per rendere accessibile alla borgata spazi  che già esistono, e che quindi sarebbero a costo zero per l'amministrazione, e se intende dotare il borgo dei servizi necessari per garantire ai suoi residenti una qualità della vita quantomeno dignitosa”.   
 
 
 
La questione è stata sollevata qualche giorno fa dal consigliere comunale Francesco Paolo de Vito, che sul caso ha chiesto un'interrogazione a Palazzo di Città, ma ora sono i residenti di Borgo Incoronata a parlare. La denuncia riguarda quello che de Vito ha definito uno “scippo” da parte dell'amministrazione Mongelli ai residenti della borgata. Lo scippo di uno spazio atto alla socialità e all'integrazione, atto a colmare le distanze del borgo dal capoluogo.
LO SGOMBERO DEI LOCALI. Queste erano le intenzioni del decreto di giunta approvato nel 2008 dall'ex amministrazione Ciliberti su iniziativa dello stesso de Vito, all'epoca assessore alle Politiche sociali. Ma lo scorso 26 ottobre i locali, in cui giovani e anziani della borgata praticano attività sportiva e ricreativa (potendo così evitare dispendiosi e difficili spostamenti a Foggia) sono stati requisiti da un tenente della Polizia Municipale su mandato dell'amministrazione. Secondo quanto riferito dall'ufficiale, lo spazio è stato sequestrato perché non poteva essere frequentato dai giovani in quanto il progetto originale lo indicava ad uso esclusivo degli anziani. 
Le stanze occupate dai residenti della borgata sono, a dire il vero, ben due: anche qui un leggero strappo alla regola, perché le carte approvate dalla gestione Ciliberti ne destinavano soltanto una ad uso sociale. Mentre l'altra doveva servire ad ospitare uno degli uffici direzionali dell'ente Bosco dell'Incoronata, ufficio che però, almeno in quel preciso spazio, non si è mai insediato.
LA PROTESTA DEI RESIDENTI. E così i residenti, stufi degli sprechi, ne hanno approfittato. Un'azione sacrosanta, secondo il consigliere de Vito, per il quale quelle stanze rappresentano uno strumento fondamentale per contrastare l'emarginazione degli anziani e la diffusa deviazione giovanile. Non così, evidentemente per l'amministrazione, che qualche mese fa, come detto, ha effettuato la requisizione degli spazi gestiti dai residenti, i quali, però, non hanno accettato l'ordinanza censoria e li hanno rioccupati. Perché, dicono, gli spettano di diritto, perché, continuano a denunciare, si sentono sempre più abbandonati dalla politica locale, sempre più lontani da uno standard di vita dignitosa, per questa ed altre problematiche che ora denunciano con forza. 
SBIADITA FOTOGRAFIA DEL PROGETTO INIZIALE. Il consigliere de Vito, dunque, si fa portavoce della borgata ed esige spiegazioni ufficiali dal consigliere delegato al Bosco dell'Incoronata, Italo Pontone, dall'assessore alle Politiche sociali, Pasquale Pellegrino, dal sindaco Mongelli.
Per i residenti di Borgo Incoronata quanto accaduto si tratta di una beffa, proprio perché, come ha sottolineato de Vito nella sua interrogazione, i locali oggetto della discordia si trovano all'interno di un'ex circoscrizione, ormai quasi del tutto abbandonata a se stessa.
Il progetto approvato nel 2008 dall'esecutivo del Comune prevedeva infatti all'interno dello stabile diversi servizi, la maggior parte dei quali però non sono mai stati attivati: aule e uffici universitari (per il Dipartimento di Scienze Agrarie) di cui non si è mai vista traccia; una postazione fissa della guardia medica “surrogata” poi in un medico di base che presta servizio nella borgata solo il mercoledì. Come se non bastasse, poi, lo sportello del Bosco dell'Incoronata, la cui targa campeggia sulla facciata principale dell'edificio, manco a dirlo, funziona a singhiozzo, spiegano i residenti. E che dire poi dell'elevatore elettronico acquistato dal Comune per aiutare i disabili a salire le scale? Anche quello giace lì, fin dall'inizio, senza essere mai entrato in vita. E attualmente fa il paio con l'ufficio anagrafe (posto nello stabile accanto all'ex circoscrizione) che, dopo essere entrato in funzione per qualche tempo, è stato soppresso.  
DE VITO: "MONGELLI FACCIA CHIAREZZA". Ma allora si chiede de Vito, quegli spazi, ora, a chi servono? Perché sono stati sequestrati dall'amministrazione, senza spiegazioni plausibili, manco fossero proprietà privata?. “Voglio sapere dal sindaco – conclude de Vito – anche in occasione della campagna elettorale, quale eventuale programma futuro intende dispiegare per rendere accessibile alla borgata spazi che già esistono, e che quindi sarebbero a costo zero per l'amministrazione, e se intende dotare la frazione urbana in questione dei servizi necessari per garantire ai suoi residenti una qualità della vita quantomeno dignitosa”.   
 
 

di Redazione