Un giro di affari da 100mila euro al mese ed un guadagno netto stimato di circa 7mila euro mensili per ogni membro del gruppo. C’era una vera e propria “organizzazione aziendale” a coordinare la vendita al dettaglio di sostanza stupefacente, soprattutto cocaina, sul territorio cittadino. Un gruppo di lavoro organizzato secondo le logiche del commercio intensivo, rispondenti ad una rigida ripartizione di ruoli e incarichi. E’ quanto è emerso, all’esito di una lunga e laboriosa attività di indagine coordinata dalla Procura di Foggia, dall’operazione “White Bridge” che questa mattina ha portato all’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone - tutti foggiani, quasi tutti con precedenti di polizia - coinvolte, a vario titolo, nell’organizzazione. Tredici i soggetti arrestati all’alba di oggi dai militari dell’Arma, mentre un quattordicesimo indagato è, al momento, ancora ricercato.
LE INDAGINI. Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, il gruppo gestiva la fase di vendita al dettaglio, sul territorio cittadino, di cocaina: il quartiere “Carmine Vecchio” e il ponte (da cui il nome dell’operazione) in contrada “Vaccarella”, sulla statale 17, i luoghi in cui più frequentemente avveniva la vendita della merce. I consistenti profitti mensili – circa 7mila euro – inducevano i pusher ad organizzarsi in modo professionale, metodico, scrupoloso: si erano dotati di schede telefoniche “di servizio” e bigliettini da visita da lasciare ai potenziali clienti. Su ognuno di questi era segnato un nome di fantasia, ma l’utenza telefonica ad essi collegata era assolutamente reale e attiva. Ciascun acquirente contattava il proprio pusher di riferimento e con quest’ultimo fissava un appuntamento in luoghi convenzionati. Tutti gli indagati - riferiscono gli inquirenti – potevano agire sia singolarmente o in coppia, ma facevano tutti capo a Mario Lanza, figura di spicco della criminalità locale ed esponente del clan Sinesi-Francavilla che, ai proprio affiliati, proponeva prezzi di favore per l’approvvigionamento della sostanza, fornita sempre allo stato puro. Una cinquantina gli assuntori individuati che verranno presto identificati, segnalati all'autorità prefettizia e ascoltati dai militari. Sul fatto sono in corso ulteriori indagini.