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  • Pubblicata il: 04/01/2015 19:00:00

"Young Syrian Lenses" approda in Capitanata appassionando sulla tragedia della guerra

Successo per la presentazione all'Ex Opera di Cerignola

“Vedere non è come raccontare”: in questo assunto, formulato da uno degli oltre 50 media-attivisti di Halab News, si condensa il senso di “Young Syrians Lenses”, il documentario girato e prodotto dai marchigiani Ruben Lagattolla e Filippo Biagianti ad Aleppo libera (tra aprile e maggio 2014) nel bel mezzo della guerra tra il regime siriano di Assad e i ribelli. Una guerra tuttora in corso che, colpevolmente dimenticata dai media internazionali, ha già prodotto 9 milioni di profughi e 300mila morti. 
Se i media internazionali latitano, ad Aleppo ci sono i reporter di Halab News a documentare la morte e la miseria procurata dalle bombe e dai barili chimici che piovono dal cielo, così come dai proiettili dei cecchini su guerriglieri e civili: il lavoro dei giornalisti di Halab News (da cui trae ispirazione l'intero sguardo narrativo di Lagattolla e Biagianti) è, in se', una presa di posizione:  nelle interviste del documentario i media-attivisti siriani dichiarano di sentirsi anche loro rivoluzionari, la loro rivoluzione sta nelle immagini che documentano il dramma provocato dalla lotta impari tra il regime e i ribelli. E' questo il contributo che essi danno all'anelito di libertà che si respira per le vie di Aleppo. Il loro lavoro è fatto di passione, non hanno paura della morte, in un luogo in cui la morte è diventata assoluta ordinarietà. Non pensano al futuro ma solo a ciò che accadrà tra un'istante, all'ennesima nube nera sotto la quale si staglieranno i corpi inermi dei loro concittadini, a testimonianza, ancora una volta, della dissennata brutalità della guerra. 
La scelta dei mediattivisti di Halab News coincide con la scelta che veicola il senso di “Young Syrians Lenses”, un lavoro in cui Lagattolla e Biagianti parlano per immagini, le immagini della morte e  della disperazione, con l'intento di rappresentare, universalizzandole, le drammatiche conseguenze del conflitto armato sugli innocenti, senza nessuna pretesa di interpretare o spiegare dal punto di vista geo-politco una guerra così complessa. 
“Young Syrian Lenses” è un progetto realizzato e zero  budget, in maniera totalmente indipendente e volontaria, ma ha già ricevuto, per il suo straordinario valore umano,  il patrocinio ufficiale di Amnesty International Italia ed è stato oggetto di un approfondimento del Tg2. Ora, prima che compia il suo percorso tra festival e rassegne di cinema e informazione, Young Syrian Lenses è approdato, ieri sera, all'ex Opera di Cerignola, in un appuntamento voluto e organizzato dal giornalista Francesco Bellizzi in collaborazione con le associazioni “Avvocati di Strada” e “Oltre Babele”, che hanno dato il loro contributo nel dibattito post proiezione, facendo il punto sull'attuale normativa per le richieste di asilo politico e le difficoltà che incontrano i migranti nell'effettivo riconoscimento di questo status una volta approdati in Europa. 
Con loro, ad arricchire il dibattito, i giornalisti e “media-attivisti”  delle testate ONLINE locali – Foggia Città Aperta, Immediato e Rec24.  
“Vedere non è come raccontare”: in questo assunto, formulato da uno degli oltre 50 media-attivisti di Halab News, si condensa il senso di “Young Syrian Lenses”, il documentario girato e prodotto dai marchigiani Ruben Lagattolla e Filippo Biagianti ad Aleppo libera (tra aprile e maggio 2014) nel bel mezzo della guerra tra il regime siriano di Assad e i ribelli.
Una guerra tuttora in corso che, colpevolmente dimenticata dai media internazionali, ha già prodotto 9 milioni di profughi e 300mila morti. 
I MEDIA-ATTIVISTI DI HALAB NEWS. Se i media internazionali latitano, ad Aleppo ci sono i reporter di Halab News a documentare la morte e la miseria procurata dalle bombe e dai barili chimici che piovono dal cielo, così come dai proiettili dei cecchini: il lavoro dei giornalisti di Halab News (da cui trae ispirazione l'intero sguardo narrativo di Lagattolla e Biagianti) è, in se', una presa di posizione: nelle interviste riportate nel documentario i media-attivisti siriani dichiarano di sentirsi anche loro rivoluzionari. La loro rivoluzione sta nelle immagini che documentano il dramma provocato dalla lotta impari tra il regime e i ribelli. E' questo il contributo che essi danno all'anelito di giustizia e libertà che si respira per le vie di Aleppo.
Il loro lavoro è fatto di passione, non hanno paura della morte, in un luogo in cui la morte è diventata assoluta ordinarietà.
Non pensano al futuro ma solo a ciò che accadrà tra un'istante, all'ennesima nube nera sotto la quale si staglieranno i corpi inermi dei loro concittadini, a testimonianza, ancora una volta, della dissennata brutalità della guerra.
YOUNG SYRIAN LENSES. La scelta dei media-attivisti di Halab News coincide con quella che veicola il senso di “Young Syrian Lenses”: un lavoro in cui Lagattolla e Biagianti parlano per immagini, le immagini della morte e della disperazione, con l'intento di rappresentare, universalizzandole, le drammatiche conseguenze del conflitto armato sugli innocenti, senza nessuna pretesa di interpretare o spiegare dal punto di vista geo-politco una guerra così complessa. 
“Young Syrian Lenses” è un progetto realizzato a zero budget, in maniera totalmente indipendente e volontaria, ma ha già ricevuto, per il suo straordinario valore umano, il patrocinio ufficiale di Amnesty International Italia ed è stato oggetto di un approfondimento del Tg2. 
SUCCESSO DI PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE A CERIGNOLA. Ora, prima che compia il suo percorso tra festival e rassegne di cinema e informazione, Young Syrian Lenses è approdato, ieri sera, all'ex Opera di Cerignola, in un appuntamento, colmo di gente, voluto e organizzato dal giornalista Francesco Bellizzi in collaborazione con le associazioni “Avvocati di Strada” e “Oltre Babele”, che hanno dato il loro contributo nel dibattito post proiezione, facendo il punto sull'attuale normativa per le richieste di asilo politico e le difficoltà che incontrano i migranti nell'effettivo riconoscimento di questo status una volta approdati in Europa. 
Con loro, ad arricchire il lungo dibattito, i giornalisti e “media-attivisti” delle testate on-line locali Foggia Città Aperta, Immediato e Rec24.  

di Redazione