9 novembre 1863, quando il Re venne a Foggia per per la nuova linea
ferroviaria CRONACHE DAL PASSATO
Nuovo appuntamento con la rubrica curata da Salvatore Aiezza
Si torna indietro nel tempo con Salvatore Agostino Aiezza che, attraverso le Cronache dal passato, fa riemergere eventi storici legati alla nostra città.
FOGGIA. Alle ore 7 p.m. del 9 novembre del 1863, dopo un viaggio iniziato a Torino all'una di notte giunse a Foggia, proveniente da Ortona (dove era arrivato alle ore 7 a.m. dello stesso 9 novembre) e dopo altre 10 ore circa di viaggio, il treno Reale che portava nella nostra città Sua Maestà Vittorio Emanuele II.
Il Re scese a Foggia per inaugurare, il successivo 10 novembre (era un martedi, proprio come quest'anno) ,il tratto ferroviario Foggia Ortona. In realtà fu una inaugurazione ufficiosa, perché il primo treno ufficiale a inaugurare il tratto dell’Adriatica da Ortona a Foggia (era già attiva la linea da Ancona ad Ortona) e aprire al pubblico la nuova stazione partì solo l’anno successivo: il 25 aprile 1864. (foto manganofoggia.it)
IL VIAGGIO REALE. Da Torino, ce lo raccontano le G.U. del Regno d’Italia nn. 265 e 266, del 9 e 10 novembre, che dedicarono ampio spazio alla visita, partirono due convogli. Su uno viaggiava il Re e la famiglia reale. Sull’altro, che lo precedette fino a Ortona, dove si fermò per far transitare prima il treno di Sua Maestà, viaggiavano tutti gli alti ranghi dell’epoca. Dal Generale La Marmora allo stesso Conte Bastogi (il quale in verità temeva un po’ quel viaggio perché aveva dovuto ordinare alle maestranze che stavano costruendo la ferrovia nel tratto pugliese, di accelerare i lavori, ché erano parecchio indietro, in vista della visita del Re).
LA DONAZIONE. Il viaggio fu una manifestazione di affetto verso Vittorio Emanuele II e la famiglia reale: in tutte le stazioni, illuminate a giorno, venivano accolti da bande musicali con personalità civili e religiose, folle festose. Inutile dire che l’inaugurazione e la permanenza a Foggia dei Reali fu, ugualmente, una grande festa ed ebbe una grande risonanza in tutto il Paese. Vittorio Emanuele II ne fu talmente soddisfatto che, prima di partire, volle donare ben 4000 lire al Sindaco dell’epoca, Felice La Stella.