Gli agenti dei Commissariati di Manfredonia e San Severo hanno arrestato Rosina Troiano, 79 anni, e Francesco Saverio Fiale, 50 anni, entrambi con precedenti penali, per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’INDAGINE. L’operazione era partita nel settembre 2013, quando si era accertato che Fiale aveva intrapreso una fiorente attività di spaccio di eroina, non solo al dettaglio ma era inserito in un collaudato sodalizio. L’uomo era complice di Michele Cotrufo e la coniuge Rosina Troiano, già più volte arrestati per reati inerenti gli stupefacenti. I due si avvalevano della complicità di Fiale per compiere approvvigionamenti all’ingrosso presso i vicini comuni, in particolare San Severo.
I CANALI DI SPACCIO. Monitorando l’uomo, gli agenti erano riusciti a individuare i principali canali di approvvigionamento dello stupefacente da lui utilizzati. Fiale veniva pedinato in tutti i suoi spostamenti quando a bordo della sua vettura si recava a San Severo per la fornitura dello stupefacente.
I SEQUESTRI. Durante l’attività di indagine sono stati eseguiti diversi sequestri di sostanze stupefacenti sia nei confronti dei fornitori che nei confronti di alcuni consumatori, che venivano sorpresi subito dopo l’acquisto dello stupefacente. Il sequestro più ingente era avvenuto il 17 febbraio 2014, quando gli agenti di Manfredonia avevano arrestato Cotrufo e Troiano, perché a seguito della perquisizione domiciliare erano stati trovati 68 grammi di eroina, di cui 14,50 grammi suddivisi in 42 dosi, tutto l’occorrente per il confezionamento e lo spaccio della droga e la somma di 695 euro suddivisa in banconote di vario taglio, provento dello spaccio.
IL PUNTO DI RIFERIMENTO DELLO SPACCIO. Con questa operazione è stato inferto un duro colpo all’attività di spaccio realizzata dai coniugi presso la loro abitazione che era divenuta ormai un punto di riferimento per i tossicodipendenti del luogo per quanto riguarda l’acquisto dell’eroina. Dopo le formalità di rito Troiano e Fiale sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e nei prossimi giorni verranno interrogati dal G.I.P. che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare.