Quando il Treno dell'amicizia passò da Foggia: 200 quintali di viveri, tra operazione umanitaria e politica
L'articolo - racconto di Salvatore Agostino Aiezza
Con il rientro nei luoghi di origine, dei soldati
alleati che, alla fine della seconda guerra mondiale, avevano occupato e
liberato l’Italia, il nostro Paese si trovò a dover fronteggiare, da solo,
l’enorme disagio e lo stato di povertà che anni di duro conflitto avevano
provocato. Gli Stati usciti vittoriosi dalla guerra avviarono
subito piani di aiuti, sia per la
ricostruzione di gran parte delle grandi capitali, ma anche di piccole città
che, come Foggia, subirono i terrificanti bombardamenti, che per le popolazioni civili, costrette a razionare anche i beni di prima
necessità.
IL TRENO DELL’AMICIZIA. I “piani” di intervento prevedevano, come
noto, l’invio di una gran quantità di beni per soddisfare le esigenze dei cittadini, ma, soprattutto, cospicui aiuti economici .
Tra tutti si ricorda Il piano Marshall che
fu quello più famoso: importante ( e
ricco…!). In realtà tutti sappiamo come questi interventi avessero come scopo primario quello “politico”,
al fine di instaurare buoni rapporti tra USA ed Europa e di sostenere e
favorire i vari movimenti
popolari-democratici presenti nei
Paesi europei. Tra i tanti aiuti
“umanitari” che giungevano d’oltreoceano, uno, in particolare, è ancora oggi
presente nella memoria di molti anziani:
“Il Treno dell’Amicizia”.
L’IDEA.
L’iniziativa - umanitaria ma anche dalla forte valenza politica, come vedremo
in seguito -, fu Ideato e voluta da un giornalista americano: Andrew
Russel Pearson. Questi, forte del seguito che aveva sia sui
giornali che alla radio, nel 1947, lanciò un messaggio che venne raccolto e
rilanciato da moltissimi media per la accolta di viveri di ogni genere da
inviare in Europa. Famiglie, scuole, chiese, aziende e diverse organizzazioni
risposero con i contributi e così
Pearson raccolse una grande quantità di
generi alimentari offerti dal popolo americano e organizzò un convoglio che
avrebbe dovuto raggiungere la Francia e l’Italia, Paesi destinatari degli aiuti.
Il Treno dell’amicizia partì da Los
Angeles il 7 novembre del 1947 e il
viaggio durò 11 giorni: da Los Angeles, California, procedendo attraverso
il Nevada, Utah, Colorado, South Dakota,
Wyoming, Nebraska, Iowa, Illinois, Indiana, Ohio, Pennsylvania, New Jersey, e,
infine, New York, dove giunse il 19
novembre del 47, raccolse generi vari e viveri per oltre 40 milioni di dollari.
L’evento ebbe grande seguito in America, tanto che a New York venne celebrato
con una grande festa e sfilata. Il
“Treno dell’Amicizia”, un Boxcar 700, portava cibo, medicinali, vestiario e combustibile
e giunse in Francia il 18 dicembre del 47: all’approssimarsi delle feste
natalizie, scelta come data proprio per trarne la maggior visibilità.
LE FOLLE.
In Italia, poiché gli aiuti viaggiavano via mare su grosse navi, queste vennero
fatte attraccare in più porti e poi caricate su speciali treni che prendevano
appunto il nome di “Treno dell’Amicizia”. la nave più imponente e importante,
anche perché vi viaggiava la rappresentanza americana, era l’Experia, che
fece il suo ingresso nel porto di
Napoli, accolta da una immensa folla. Dalla nave, dopo l’accoglienza dell'ambasciatore Dunn, di Mr. Pearson e
altri rappresentanti americani, vennero scaricati i viveri e caricati sul treno,
che percorse tutta l’Italia, effettuando soste in tutte le stazioni delle città
più importanti ove venne accolto da “folle
entusiaste e manifestanti riconoscenza verso l’America”, come raccontano le
cronache dell’epoca: non mancavano comitati di accoglienza e, ovviamente la
presenza, in prima linea dei politici e autorità civili, religiose e militari
del luogo. L’arrivo del treno era, ovviamente preceduto da grande pubblicità,
il tutto non slegato da opportunità politiche di favorire il crescente consenso
verso il Fronte popolare di De Gasperi.
A FOGGIA. Il treno dell’amicizia giunse
a Foggia subito dopo la befana del 1948
“ in una stazione affollatissima,
come mai la si era vista in precedenza”. I giornali dell’epoca, come era
naturale, diedero molto risalto all’evento. In particolare soffermandosi
sull’arrivo del convoglio umanitario . Il Corriere di Foggia del 19.1.48, lo
ricordava così: “Il treno dell’Amicizia è
stato salutato , sabato, alla stazione ferroviaria da una spontanea, commovente
e imponente manifestazione del popolo”. Tanta era la folla che stentava ad
essere contenuta anche dal servizio d’ordine. Erano presenti tutte le Autorità:
Dal Prefetto: Dr Donadu, al Questore
Mendola, il Vescovo, Mons. Farina, il Vice Presidente della deputazione
provinciale, Colaminè, il Proc. Della Repubblica Rennis e tutte le alte cariche
militari. Il treno giunse a Foggia alle 15 precise. Il “cerimoniale” prevedeva la salita sul
vagone centrale del treno, che era scoperto, delle maggiori Autorità, per il
saluto di rito agli organizzatori e il discorso della rappresentante del North
American Newspaper Alliance: Miss Hume e
quello del rappresentante dell’organizzatore del treno, Pearson, Comm Giulii e infine quello di Mons
Carrol-Abbing per l’American Relief for Italy.
Dopo i discorsi, all’interno della sala centrale del fabbricato della
nuova stazione in via di costruzione, si tenne l’esibizione di gruppi e balli
folcloristici e l’offerta di prodotti
vinicoli locali agli ospiti americani. A Foggia vennero destinati ben 5 vagoni
di ogni qualità di viveri, per quasi 200 quintali, prima che il treno
riprendesse la sua marcia alla volta di Bari.